Da circa una settimana sto facendo un esperimento: ogni giorno pubblico un ritratto diverso su Instagram, rimane online 24 ore e poi sparisce.
Sono foto che ho scattato a New York, Bombay, Oslo, Berlino, Amsterdam… foto di storie pubblicate negli anni sulle riviste con le quali ho collaborato nel tempo.
Sotto alla foto chiedo: “Che storia ti piacerebbe raccontare?”
È una domanda che faccio anche un po’ a me stesso. Dopo avere girato il mondo per anni fotografando i personaggi e i contesti più diversi, ora ho cambiato ritmo e non faccio più quei tour de force perennemente in jet lag per accontentare le redazioni. Ora sarebbe anacronistico, il mercato della fotografia è completamente cambiato.
Selezionando le foto mi sono scoperto un po’ nostalgico di quei viaggi alla ricerca di storie da raccontare e poi discusse in redazione con direttore, art-director, photo editor, vice direttore… una scuola impareggiabile.
I grafici mi facevano notare come avrei potuto migliorare i miei scatti per facilitarli ad impaginare, il direttore mi dava le dritte per seguire meglio la linea editoriale. Ogni visita in redazione era un intrecciarsi di domande, richieste, consigli e incontri inaspettati. Dal confronto nascevano idee di nuovi servizi da scattare e ne uscivo sempre arricchito. Oggi quel fermento è un ricordo. Le redazioni – già decimate dalla crisi dell’editoria – lavorano prevalentemente in remoto a causa del Covid.
Le nuove leve hanno meno opportunità di formarsi in ambienti così stimolanti ed è un peccato.
Che storie mi piacerebbe raccontare? Dopo averne raccontate tante, la mia preferenza rimane sempre per le storie che ispirano e fanno riflettere. Possibilmente soluzioni da imitare, piuttosto che problemi da denunciare. Adesso, però, è diventato più difficile produrre e io ho preferito cambiare leggermente rotta.
Ma torniamo alle foto di Instagram, una piattaforma che normalmente non uso e che sto utilizzando eccezionalmente per pubblicare un ritratto al giorno. Ogni tanto va bene fare qualcosa di diverso, oltretutto alcune di quelle foto non sono mai state diffuse in rete.
Ho deciso di farlo per attirare un po’ l’attenzione sul mio corso online “Raccontare Con I Ritratti” nel quale condivido la mia esperienza e insegno quello che in genere si impara solo “sul campo”.
Il 12 Maggio ci sarà il primo incontro su Zoom. In realtà ho già insegnato un ciclo di lezioni online ed abbiamo esplorato insieme tanti aspetti a cui fare attenzione nella creazione di un racconto fotografico: dalla struttura dello schema narrativo, allo stile degli scatti, alla composizione delle immagini e la loro sequenza. Tra le tante cose, abbiamo anche pensato alle foto in funzione della loro possibile impaginazione. Qua sotto uno scatto di Mariella Rizzotti che ha frequentato il corso.


Per scegliere le mie foto da condividere su Instagram ho dovuto frugare un po’ nel mio archivio ed è un esercizio che consiglio ad ogni fotografo. Se non altro perché ci si rende conto di quante cose sono cambiate dai primi scatti ad oggi. Per me, in 20 anni, di cose ne sono cambiate molte.
Eppure, per quanto ora il mio modo di fotografare sia radicalmente diverso, ci sono alcune cose che non sono cambiate. Le ho solo capite meglio.
Un ritratto ha il potere di riassumere un contesto e metterlo in relazione con chi guarda la foto. Certi ritratti hanno la capacità di suggerire una storia da soli. In altri casi, invece, occorre un insieme di immagini per raccontare una storia o addirittura un insieme di immagini per creare un ritratto.
Le immagini che sto condividendo su Instagram sono molto diverse tra di loro e fanno parte di racconti fotografici realizzati con tagli differenti. Per la verità, uno degli ultimi che pubblicherò è uno scarto (era un po’ troppo forte per essere pubblicato su D di Repubblica con il resto del servizio).
Questi sono gli ultimi giorni nei quali ho in programma la pubblicazione di un ritratto quotidiano su Instagram.
Dopodiché… lo farò ancora? Probabilmente, ogni tanto.
Per adesso si è trattato di un bell’esercizio.
Durante il corso vedremo tante foto, ma poche saranno mie.
Chi viene?
Raccontare Con I Ritratti
5 lezioni interattive online dal 12 Maggio al 23 Giugno
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