Materiali e mezzi espressivi (terza parte)
Gli studenti delle scuole di fotografia sanno che è possibile fotografare anche senza obiettivo, si tratta della “magia” del foro stenopeico.
Avendo superato ormai la fase pionieristica e avendo a disposizione obiettivi per qualsiasi situazione e per qualsiasi “tasca” è meglio montare in macchina la lente adatta allo scopo.
Primo quesito, lente o obiettivo ? Lente è parola più usata in ambito cinematografia, obiettivo è più da fotografia, a me piace usare entrambe le espressioni in base al contesto.
L’obiettivo o lente, è pertanto quello strumento ottico che consente di convogliare i raggi di luce all’interno della nostra fotocamera o videocamera e diversamente dal pionieristico foro stenopeico anzidetto, senza la necessità di lunghe esposizioni dovute alla modesta portata della luce che quest’ultimo riesce a convogliare.
Non ci dilungheremo sulle caratteristiche costruttive e tecnologiche degli obiettivi, lungi da queste trattazioni, basti sapere che dentro un obiettivo c,é davvero tanta tecnologia che va dal trattamento dei vetri alla creazione dei motori interni per lo spostamento delle lenti deputate alla messa a fuoco, senza dimenticare il diaframma, dal movimento a scatti per uso fotografico e fluido per uso video e l’elettronica di controllo deputata al dialogo tra corpo macchina e obiettivo. Nella nostra trattazione di lenti facciamo riferimento a soluzioni generiche tenendo comunque presente che esistono lenti nate per utilizzo fotografico, realizzate sia degli stessi costruttori delle fotocamere/videocamere sia da parte di costruttori terzi.
Esistono altresì lenti progettate per essere agganciate alle telecamere per l‘ambito televisione sia da studio che portatili, oltre a lenti progettate per le camere cinematografiche.
Ogni costruttore decide oltremodo di dotare il proprio parco ottiche di attacco specifico per un determinato sistema oppure di tenere a catalogo le medesime lenti per le diverse baionette di innesto.
Le focali: focale standard
Si parla di obiettivo “normale” con ciò intendendo la focale da 50mm.
Perché un obiettivo 50mm (riferendoci per convenzione al formato fotografico 24x36mm ) viene definito normale? Cosa ha di normale ?
Intanto diciamo che non ha nulla di anormale, viene definito normale perché il suo angolo di campo rientra nello spazio compreso tra i 40° e i 60° circa, convenzionalmente definito come campo normale di visione dell’occhio umano. Al di sotto di tale angolo di campo avremo le lenti grandangolari e al di sopra i teleobiettivi.
Grandangolari:
Sopra i 60° e fino a circa 114° rientrano gli obiettivi grandangolari che l’industria ottica suddivide altresì tra grandangolari normali e super grandangolari. Sempre ovviamente riferendoci come valori al convenzionale formato 35mm avremo pertanto che sotto i 40mm una lente comincia a essere definita grandangolo. Rientrano in questa fascia i 35mm-28mm-24mm-20mm.
Sotto il valore di 20mm entriamo nella zona dei super grandangolari e cioè quelli tra 18 e 10mm. Al di sotto di tale soglia laddove l’angolo di campo supera i 115° e arriva ai 180° inizia la fascia dei cosiddetti “fish-eye” obiettivi a occhio di pesce perché producono un immagine circolare se sono del tipo circolare o un immagine a fotogramma pieno se di tipo diagonale.
Questo tipo di obiettivi vanno ovviamente usati con moderazione e tecnica creativa perché producono forti distorsioni dell’immagine che va contestualizzata.
E’ pacifico che per un utilizzo normale nessuno si sognerebbe di inquadrare il volto di una persona con un fish-eye se non a scopo creativo per le ovvie conseguenze di deformazioni che ne deriverebbero.
Teleobiettivi:
Al di sotto del valore di 40° di angolo di campo entriamo nella zona dei teleobiettivi, fascia divisa a sua volta in teleobiettivi e super teleobiettivi.
Rientrano in questa fascia normale gli obiettivi compresi tra i 70mm e 300mm. Oltre tale soglia si parla di super teleobiettivi, esistono in commercio obiettivi da 400, 500, 600, 1000, 1200mm.
Focale fissa o zoom:
Le focali di cui abbiamo parlato esistono sia in versione singola lente cioè “prime”, focale fissa, sia in versione trasfocatore o zoom. Uno zoom altro non è che una lente con tante focali dentro. Sono soluzioni molto pratiche e versatili che consentono di variare la focale senza cambiare obiettivo. In ambito grandangolare si possono avere ad esempio zoom del tipo 8-16mm o 16-35mm, mentre in ambito grandangolo-medio tele vanno di moda i classici 24-70mm o 24-105mm. Per le focali tele esistono in commercio i 70-200mm o i 100-400mm.
Una considerazione da fare riguarda i modelli a diaframma costante e quelli a diaframma variabile. Questi ultimi sono modelli più economici che per economia e per mantenere i prezzi più abbordabili devono necessariamente rinunciare a qualche prestazione.
E’ pacifico che per i nostri utilizzi professionali sono da tenere in considerazione i modelli a diaframma fisso su tutte le focali, in questo modo sopratutto in ambito video registrazione se dovessimo variare la focale durante la registrazione non varierebbe il valore del diaframma. Bisogna in ultimo tenere in considerazione che uno zoom è sempre frutto di un compromesso nel percorso della luce all’interno del sistema ottico, ragion per cui è sempre preferibile operare con lenti a focale fissa o con zoom le cui prestazioni sono di assoluto valore.
La prossima volta parleremo del modo creativo con cui possiamo usare ogni singola focale per la nostra foto o video ripresa.
CLAUDIO NP
Lascia un commento