In questo articolo vi proponiamo di cimentarvi in una piccola esercitazione per realizzare una tecnica cinematografica che fin dalla sua creazione ha permesso di realizzare i cartoni animati, stiamo parlando della tecnica del “passo uno” meglio conosciuta col termine anglosassone di “stop motion” da non confondere con il “Time Lapse” la ripresa ad intervallo di tempo.
Ci eserciteremo pertanto in un set casalingo alla portata di tutti e spiegheremo divertendoci in cosa consiste e come procedere. Per realizzare il passo uno con la pellicola cinematografica, di qualsiasi formato (8/16/35mm) era necessaria una cinepresa capace di impressionare un fotogramma alla volta, con le moderne fotocamere anche noi impressioneremo un fotogramma alla volta ma lo faremo con una qualsiasi fotocamera sia essa reflex o mirrorless, questa tipologia di ripresa è comunque consentita anche dalle telecamere professionali.
Avendo a disposizione una fotocamera al posto di una videocamera sfrutteremo la funzione fotografica e non quella della ripresa video, pertanto imposteremo la nostra macchina in modalità foto perché dovremo realizzare tante fotografie tante quanti sono i movimenti necessari che permetteranno alla nostra sequenza di animarsi.
Con questa tecnica è possibile animare dei disegni, dei pupazzi o degli oggetti, infatti come dicevamo in apertura è la tecnica che ha permesso la creazione dei disegni animati i famosi cartoon. Per i cartoni animati sono necessari tantissimi disegni e questo presuppone la necessità di realizzarli e fotografarli uno per uno facendo fare al personaggio microscopici spostamenti con l’accortezza importante di non modificare la volumetria di ogni elemento tra un disegno e l’altro tranne che per eventuali cambi di focale, ovviamente ci riferiamo a una tecnica manuale, ormai obsoleta se vogliamo, perchè oggi è possibile realizzare i disegni e le animazioni direttamente al computer senza necessità di disegnarli a mano e fotografarli.
Per animare degli oggetti, pensiamo a un pupazzo snodabile o a un oggetto che sposteremo lungo un percorso, dovremo fotografarlo facendogli assumere pose diverse modificando la postura volta per volta passo per passo tenendo presente che a grandi movimenti corrisponderanno animazioni scattose e con microscopici e impercettibili movimenti corrisponderanno animazioni fluide.
Oltre alla fotocamera avremo bisogno di un tavolo almeno di 100×100 cm per muoverci agevolmente all’interno del nostro campo di inquadratura se riprenderemo dall’alto o di una zona di pari dimensioni se riprenderemo frontalmente. Poi ci servirà un robusto treppiedi con colonna centrale da poter disporre orizzontalmente, dei corpi illuminanti con stativi, un panno o un cartoncino che ci faccia da base o fondale limbo e…tanta fantasia e pazienza.
Potremo animare dei pupazzi snodabili, degli oggetti o dei disegni se siamo dei provetti disegnatori.
Il nostro esempio di set.
Come impostare la ripresa.
Come in tutte le riprese di stampo professionale dobbiamo evitare accuratamente tutti gli automatismi, impostiamo pertanto la nostra fotocamera in modalità manuale per tutti i parametri e cioè messa a fuoco, tempi di posa, diaframma, sensibilità ISO e bilanciamento del bianco. Poniamo sul set i nostri oggetti e regoliamo inizialmente la messa a fuoco in AF per una maggior precisione, quindi la disinseriamo o dal corpo o dalla lente, ciò varia in base alla marca di fotocamera che utilizzerete.
Regoliamo il tempo di posa in modo da poter ottenere un fotogramma nitido, ad ogni modo anche se stiamo utilizzando un treppiedi teniamoci nel tempo di sicurezza pari al reciproco della focale, se utilizziamo una lente da 50mm, la più consigliata, imposteremo 1/50” e regoliamo di conseguenza il diaframma anche in base alla sensibilità di lavoro che abbiamo impostato e che dipende dalla quantità di luce che abbiamo sul set, regoliamo manualmente il bilanciamento del bianco. Se la fotocamera lo permette facciamola scattare con un telecomando o tramite app per evitare di toccarla durante la ripresa per non causare microscopici spostamenti, ovviamente tutto dovrà essere in bolla.
Impostare tutti i parametri di scatto manualmente ci mette al riparo da fluttuazioni di luminosità o colorimetria tra un fotogramma e l’altro visto che tutti gli scatti dovranno poi essere caricati sulla timeline del nostro programma di editing per il successivo montaggio.
Un set di prova può essere quello rappresentato dalla creazione di scritte che si animano, inserendo le parti che compongono le lettere della frase che vogliamo creare attraverso la composizione di bastoncini di legno o di pennarelli, in mancanza di lettere vere e proprie.
Si inizia posizionando il primo pennarello, o bastoncino ad esempio, a formare la prima parte della lettera che vogliamo inserire per prima e impressioniamo il primo fotogramma sulla nostra scheda di memoria, senza spostare nulla posizionare il secondo pennarello, o bastoncino, il terzo e cosi via e ogni volta realizzare uno scatto fotografico fino a formare la nostra scritta.
Sul nostro programma di editing abbiamo caricato ogni singolo fotogramma tenendolo lungo per 10 frame, abbiamo infatti calcolato dopo alcuni tentativi che questo era il compromesso migliore per tenere una buona leggibilità di ogni porzione di lettera che si andava componendo, cioè tale era il tempo necessario affinché il nostro cervello acquisisse la leggibilità del movimento, tenendo presente che ogni secondo della televisione PAL contiene 25 fotogrammi abbiamo dovuto utilizzarne poco meno della metà.
Una musica idonea costituisce la colonna sonora sulla base dell’umore che abbiamo pensato di dare.
Il nostro secondo set.
Per l’animazione di pupazzi o oggetti teniamo presente come detto prima che la nostra televisione prevede 25 fotogrammi al secondo, pertanto per animare un oggetto dobbiamo calcolare che occorreranno 25 singole fotografie per realizzare un secondo di animazione. Possiamo fare noi stessi con il nostro corpo i movimenti che vogliamo realizzare e cronometrarci per capire quanti spostamenti e fotogrammi serviranno per realizzarlo, sicuramente servirà tanta pazienza e tanta esercitazione, ma c’è di buono che non dovremo buttare nel cestino metraggi di pellicola come tanti anni fa ai tempi della chimica o di dover registrare continuamente sulla stessa porzione di nastro magnetico consumando testine e nastri, se sbagliamo rifacciamo lo scatto.
Un altra esercitazione interessante può essere quella di utilizzare un piccolo pupazzetto o una macchinina ripresi dal retro che possiamo animare facendoli “scivolare” allontanandosi da noi lungo un percorso prestabilito. Posizionare la fotocamera a volo d’angelo, consigliamo di montare un telezoom 70/200mm impostato a tutta apertura a diaframma f/2.8 regolando di conseguenza il tempo di posa.
Come sempre tutti i parametri in manuale, nel nostro esempio posizioniamo due piccole luci sul lato sinistro per creare tridimensionalità e iniziamo la sequenza di scatto. Abbiamo un idea di base, una bella inquadratura con teleobiettivo per tenere schiacciata la prospettiva e avere una ridotta profondità di campo.
Fatto il primo scatto nella posizione di partenza del nostro oggetto, provvediamo a spostarlo di pochi millimetri in avanti e regoliamo di conseguenza il punto di fuoco in avanti man mano che l’oggetto viene spostato seguendo il percorso pensato, salvo non focheggiare più una volta che esso si sta definitivamente allontanando per uscire dal fotogramma.
In questo modo andremo a simulare la perdita del fuoco dovuta ad un allontanamento dell’oggetto.
Per realizzare un secondo di animazione abbiamo già scritto servono 25 fotogrammi, quindi per 4 secondi di animazione dobbiamo calcolare 100 fotogrammi, ma nulla vieta di realizzarne il doppio cioè 200 per 4 secondi di filmato, perché? Semplicemente perché possiamo preventivamente decidere di utilizzare una timeline a 50 fotogrammi al secondo che ci permette di rallentare del 50% il filmato lasciando la giusta fluidità, in pratica è come utilizzare per una video ripresa la funzione dei 50p al posto della ripresa a 25p che ci permette di avere in post un ralenty senza scatti.
Claudio NP
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