HDR. Uso corretto.

Di Gianluca Ferradino

 

La cosiddetta alta gamma dinamica viene considerata da molti puristi come sinonimo di foto poco realistiche, fin troppo elaborate e dalle luci, talvolta, irreali. Eppure, è possibile dare forma a fotografie HDR di primissima categoria con pochi e semplici tocchi, purché se ne faccia un uso corretto.

Fotografia HDR: di cosa si tratta?

Prima entrare nei particolari, è necessario sapere in linea di massima di cosa stiamo parlando. La fotografia HDR è l’acronimo di High Dynamic Range e corrisponde ad uno scenario dal contrasto molto elevato tra le zone più luminose e quelle dalla maggiore oscurità. Non può essere considerata come una vera e propria tecnica, ma perlopiù un’unione di foto dalla diversa esposizione per rendere un’immagine più nitida rispetto a quanto non si possa ottenere con un unico scatto. Non si tratta neanche di un sistema di manipolazione dei colori, ma soltanto di una ripresa più approfondita inserita al fine di immortalare una determinata scena nei minimi dettagli.

Quando è consigliabile utilizzare l’HDR

Quali sono i casi nei quali l’utilizzo dell’HDR può risultare estremamente positivo? La risposta è molto semplice e può sembrare addirittura banale. In pratica, un accorgimento del genere dovrebbe essere intrapreso quando il livello di contrasto di un determinato scenario sia in grado di superare la portata iniziale di una qualsiasi macchina fotografica. Il cambiamento deve essere fine e sottile, oltre a consentire a coloro che osservano la foto di non spostare il loro sguardo dalla stessa. In pratica, un qualsiasi paesaggio dalla luminosità piuttosto limitata può essere rielaborato per acquisire quel volume di luce necessario per diventare correttamente esposto in ogni sua parte.

Quando non è consigliabile utilizzare l’HDR

Quando, invece, non è consigliata la fotografia HDR? Sono diverse le circostanze nelle quali bisognerebbe evitare un espediente del genere. Elenchiamole.

– Quando uno scenario è estremamente a basso contrasto, il filtro HDR non garantisce alcun risultato di rilievo. Anzi, nella maggior parte delle occasioni, rischia di peggiorare l’impatto visivo di uno scatto, rendendolo ben poco accattivante. Le ombre non vengono schiarite a dovere e l’immagine sembra piatta e senza vita, con un grado di realismo molto basso. Non bisogna mai far perdere all’occhio umano la sensazione di profondità e quindi delle distanze che ci sono tra gli elementi di una foto.

– La rimozione delle ombre ad ogni costo non serve davvero a nulla. Gli angoli scuri non sono assolutamente brutti all’interno di uno scenario. Anzi, è il contrasto fra luce ed ombra che può rendere una foto meravigliosa. Come detto sopra, se rendiamo una foto piatta senza nessun gioco di luce/ombre, perdiamo gran parte del senso della foto.

Aggiunta di ombre dove non serve. Al contrario del punto precedente capita, purtroppo, di imbattersi in fotografie “HDR” dove si sono aggiunte ombre e parti scure (talvolta completamente nere) su nuvole o parti di foto dove è impossibile in natura vederle.

– La fotografia HDR non ha alcuna utilità se si ha la necessità di correggere un’immagine. Se l’illuminazione è scarsa e il soggetto mal definito, fuori fuoco o mosso un sistema di questo tipo non può fare altro che peggiorare ulteriormente la situazione.

Come creare una foto realistica in HDR

A questo punto, diamo un’occhiata ai passaggi principali da seguire per creare una foto realistica in HDR.

– Innanzitutto, è necessario scegliere una scena. Quest’ultima dovrebbe avere un contrasto elevato ed essere fissa. L’HDR non serve a nulla se ci sono ritratti di persone o soggetti in movimento dinamico.
– Si prosegue catturando un’immagine, magari con l’ausilio di un buon treppiede. In una sequenza di foto dove tutte devono avere la stessa inquadratura.
– La terza fase consiste nell’elaborazione dello scatto. Alcune fotocamere hanno una funzione di HDR integrata che fa questa elaborazione automaticamente. In alternativa ci si può affidare alla funzione HDR di Photoshop.

È importante evitare di usare filtri automatici che richiamano all’HDR, è una tecnica non un “effetto” da aggiungere inconsapevolmente.

HDR: sì o no?

In sintesi, la fotografia HDR è un’arma molto importante tuttavia, tale espediente va adoperato con la massima parsimonia e non va bene in tutte le occasioni. Anzi, se bisogna puntare maggiormente su una sagoma ben precisa, come un animale, un ritratto o comunque un soggetto ravvicinato, l’HDR può causare più danni che benefici. Quindi, va prestata tutta la dovuta attenzione per scegliere i paesaggi giusti e creare un contrasto molto gradevole alla vista.

 

Gianluca Ferradino

www.gianlucaferradino.com

 

 

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