Prosegue, non senza qualche dubbio e perlplessità, l’operazione che vedrebbe il ritorno di Yashica nel mondo della fotografia analogica.
Inizialmente si era parlato di un apparecchio fotografico ibrido analogico/digitale, la Yashica digiFilm Y35.
L’apparechio avrebbe dovuto utilizzare uno tipo speciale di rullino digitale (che era sostanzialmente una scheda di memoria a forma di rullino) e che avrebbe impostato automaticamente la macchina fotografica sul un profilo colore definito (bianco e nero o colori) e su una latitudine di posa definita (100, 200 e 400ASA).
Ma di questo progetto se ne persero le traccie dopo un primo tentativo di avviare una campagna di crowdfunding per il finanziamento del progetto e che però non ricevette un grande riscontro e consenso da parte degli appassionati (che sostenzialmente non versarono un soldo nell’iniziativa).
Mentre lo sviluppo delle pellicole negative sembrerebbe proseguito e ora pare approdato alla fase finale dei test di pre-commercializzazione di questa nuova pellicola Yashica 400 ASA color negative da svilupparsi con il processo C-41 (quello comunemente utilizzato nei Minilab per intenderci)
Va detto che il percorso di presentazione con cui Yashica ha fino a ieri anticiptao il suo prodotto, lasciava un po’ a desiderare, rimandendo molto sul vago.
Negativi vuoti con frasi allusive, fotogrammi totalmente bruciati o fotomontaggi che sembravano più dei Pesce D’Aprile.
Ma oggi viene pubblicata una intera galleria di immagini test (curiosamente pubblicata su Irista, il portale di image sharing di Canon… e anche questo particolare non è che aggiunga credibilità a tutta la storia).
Le foto sono state eseguite da Kerry Jeffrey a Portland (USA), con una Pentax Spotmatic F
L’ottica utilizzata era una Pentax SMC Takumar 50mm 1.4
La pellicola (ovviamente) una YASHICA 400 Negative
Guarda la galleria completa delle immagini test.
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