Come un’ideale appendice alle Vite parallele di Plutarco, la mostra fotografica “Mario De Biasi – Naturalis Historia”, in programma al Broletto di Como dal 2 giugno al 23 luglio 2023 e curata da Eugenio Bitetti e Massimiliano Mondelli, rintraccia il legame di carattere, inclinazione e disposizione verso il mondo che avvicina Plinio il Vecchio e Mario De Biasi, e lo fa attraverso l’opera di quest’ultimo, vissuto a duemila anni di distanza dal primo.
Organizzata da Accademia Pliniana con il contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Alessandro Volta, in collaborazione con l’Archivio De Biasi e Galleria 70 di Milano, patrocinata dal Comune di Como e dal Comitato per le Celebrazioni del Bimillenario Pliniano, la mostra “Mario De Biasi – Naturalis Historia” presenta 74 fotografie in bianco e nero, tutte in edizione vintage e realizzate tra gli anni ’50 e i primi anni ’80.
Mario De Biasi ebbe tempo e agio di osservare attentamente la natura da bambino, quando, affidato dal padre rimasto vedovo a una zia vicino a Belluno che aveva un podere in campagna, ogni giorno portava le bestie al pascolo sul monte Serva. È probabile che in quelle lunghe ore di quiete egli abbia incominciato a prendere confidenza, magari senza accorgersene, con le miracolose leggi che ordinano le forme del Creato, e che tali leggi abbiano più tardi finito per trasparire, in differente contesto e divenuto lui adulto, nel suo lavoro di fotografo.
Se c’è infatti una cosa che colpisce negli scatti di De Biasi e ne determina in gran parte la bellezza, è quel senso di vita perfetta, di ordine superiore, insito in ogni scena da lui ripresa – si tratti di un paesaggio, o di un personaggio politico o di un’insurrezione – e che dipende, esattamente, dalla puntuale trascrizione nell’immagine statica delle leggi che governano tutte le forme naturali. Anche se la fotografia non esisteva ai suoi tempi, è Leonardo in persona a illuminarci si questo punto, quando scrive che la mente del pittore deve farsi interprete in fra essa natura e l’arte comentando con quella (l’arte) le cause delle sue dimostrazioni (della natura) costrette dalla sua legge (dalla legge della natura). Seguendo Leonardo, è dunque De Biasi un grande artista, oltre che un grande fotoreporter? Pare proprio di sì, e c’è lo dimostra chiaramente nella bellissima mostra Naturalis historia in corso al Broletto di Como.
Settantacinque opere dove, per lo più, libero per qualche attimo dagli impegni che lo mandano in giro per il mondo a documentare la storia e da temi determinati, o appunto nei brevi intervalli che gli sono concessi durante le trasferte, se ne ha l’occasione l’autore ritorna all’antica grande compagna dell’infanzia. Sabbie, cortecce, ramoscelli, alberi, erbe, rugiade, declinati con quel prodigioso istinto per la composizione che riconosciamo nei suoi reportage su Epoca, e in più con un sentimento di religiosa gratitudine per la bellezza delle strutture naturali che a lui è stato dato il gran privilegio di saper rappresentare. Proprio come voleva Leonardo.
Sarebbe tanto piaciuta questa mostra a Plinio il Vecchio, che proprio ora Como sta celebrando, e che cercò di descrivere con la parola, duemila anni fa, ciò che Mario De Biasi ha voluto narrare con le immagini.
E sarebbe piaciuta anche ad un altro illustre comasco, Bruno Munari, grande amico di De Biasi e ammiratore della sua opera, che una volta scrisse di lui, con il solito spirito ilare che gli era proprio, qualcosa di molto serio, che il fotografo volle da allora innanzi venisse riportato in ogni biografia che lo riguardava: La macchina fotografica fa ormai parte della sua anatomia come il naso e gli occhi.
Eugenio Bitetti. Co-curatore mostra “Mario De Biasi – Naturalis Historia”
- Mario De Biasi. Naturalis Historia
- fino al 23 luglio 2023
- Broletto di Como. Piazza Duomo 2. Como (CO)
- Da lunedì a domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00
- Biglietto intero € 10 | Gratuito sotto i 14 anni
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