Sotto la tenda di Abramo
Deir Mar Musa el-Habasci
Mostra fotografica di Ivo Saglietti
A cura di Federico Montaldo
Palazzo Ducale di Genova, Sala Liguria
Dal 4 aprile al 5 maggio 2019.
Lun-Ven ore 10-18. Sab-Dom ore 15-18
Inaugurazione 4 Aprile 2019, ore 17,30
La mostra fotografica racconta del dialogo possibile e necessario tra le religioni e gli uomini attraverso l’esperienza comunitaria dell’antico monastero siro antiocheno Deir Mar Musa el-Habasci (San Mosè l’Abissino), luogo di ospitalità e di scambio interreligioso cattolico e musulmano abbarbicato sulle montagne della Siria, nella comunità fondata da Padre Paolo Dall’Oglio.
I monaci fotografati da Ivo Saglietti sono uomini e donne di diverse chiese e di diversi Paesi, che sperimentano quotidianamente le difficoltà e la ricchezza della diversità, dimostrando che Dio è uno e si può vivere insieme nella sua fede, indipendentemente dalla religione che si professa. Il bianco e nero intenso di questo lavoro, che documenta dall’interno la vita della comunità nel suo quotidiano, ben rappresenta il contrasto di luci e ombre di due mondi in perenne conflitto ideologico, che nell’enclave di Deir Mar Musa el-Habasci trovano invece un luogo di dialogo e di costruttivo confronto.
La mostra è inserita nel programma de La Storia in Piazza, quest’anno dal titolo “Utopia”.
IVO SAGLIETTI (Tolone, 1948)
Reporter photographedi lungo corso, inizia la propria attività a metà degli anni ’70, lavorando dapprima per agenzie francesi, in seguito per conto di agenzie americane e per grandi riviste internazionali (Newsweek, Der Spiegel, Time, The New York Times e altre), per i quali copre in assignement situazioni di crisi e di conflitto in America Latina, Medio Oriente, Africa e Balcani.
Nello stesso tempo inizia a lavorare su progetti a lungo termine, a cominciare da “Il Rumore delle Sciabole”, reportage dal Cile di Pinochet (1986-1988), da cui il suo primo libro fotografico.
E’ stato premiato per tre volte premiato con il World Press Photo Award: nel 1990, 1999 e 2001, rispettivamente per i suoi lavori in Perù, Kosovo e Bosnia.
Nel tempo si rivolge sempre più verso progetti a lungo termine, che gli permettono di raccontare le storie in modo più articolato e meno condizionato dalle esigenze e richieste dei settimanali: dal reportage che ripercorre la via degli schiavi dal Benin alle piantagioni di canna da zucchero della Repubblica Dominicana e di Haiti, a quello sulle tre malattie che devastano i paesi del terzo mondo (Aids, malaria e tubercolosi); da quello che racconta del dialogo possibile tra le religioni attraverso l’esperienza comunitaria dell’antico monastero siro antiocheno di Deir Mar Musa el-Habasci (da cui la mostra “Sotto la tenda di Abramo”) a quello sulle frontiere nel Mediterraneo e Medio Oriente, per il quale sta attualmente lavorando.
Dal 2000 è membro associato dell’agenzia foto giornalistica tedesca Zeitenspiegen Reportagen.
Lascia un commento