Questo progetto riguarda una particolare forma di autolesionismo molto diffusa in Marocco, soprattutto tra gli adolescenti, ma praticamente sconosciuta al di fuori dei confini magrebini.
Giuseppe Andretta ha viaggiato diverse volte dal 2013 al 2016, ospite nella città di Fes, di una famiglia di questi ragazzi.
Ha cercato di documentare e comprendere la loro difficoltà, il ‘male di vivere’ che li porta a questi gesti estremi, unici nel loro genere, e diversi dal classico autolesionismo della nostra società dove tutto viene nascosto.
Qui, invece, questi profondi squarci sulla pelle vengono esibiti come una voglia machista di scatenare l’orrore sociale, una ribellione ai ristretti canoni islamici che i giovani incidono per sempre sul proprio corpo.
Queste gang chiamate tcharmil si sono diffuse in modo esponenziale col diffondersi dei social ma, soprattutto, con la chiusura delle frontiere con la Spagna e trovano in questa forma di autolesionismo sia una temporanea via d’uscita sia un riconoscimento di appartenenza.
Potete trovare maggiori info nella piattaforma IndieGoGo dove sta cercando di finanziare la stampa del progetto.
Anche EyesOpen Magazine sostiene Giuseppe Andretta
Lascia un commento