«Se il Gange vive, vive anche l’India.
Se il Gange muore, muore anche l’India» [Vandana Shiva]
GIULIO DI STURCO. GANGA MA
a cura di Eimear Martin
Dal 6 febbraio al 22 marzo 2020
Orario: martedì – domenica, h. 10.00-20.00 (chiuso il lunedì)
Ingresso a pagamento: € 8 intero; € 6 ridott
(ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
Fondazione Stelline, c.so Magenta 61, Milano
Info: fondazione@stelline.it
Ganga Ma è il risultato di una ricerca decennale che mappa il fiume Gange dalla sua fonte sull’Himalaya in India fino al suo delta nel Golfo del Bengala in Bangladesh. Il protagonista di questa lavoro è un’entità inanimata: un fiume. Giulio ha deciso di ritrarlo come fosse un essere umano e quindi di documentare il Gange come se stesse documentando la vita di una persona. È significativo che nel 2017 “Mother Ganga” – Madre Gange – sia stata riconosciuta come “essere umano” dall’Alta Corte dello stato indiano dell’Uttrakhand.
Attraverso atmosfera, colore e composizione, le immagini di Giulio ci mostrano ciò che a prima vista non si riesce a percepire; ci trasmettono una sensazione, rivelando quei momenti che normalmente passano inosservati, eppure sono carichi di significato.
Nel documentare la vita lungo il fiume, Giulio è stato testimone degli effetti devastanti del cambiamento climatico, dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione. Il Gange, al centro della vita spirituale indiana e alla stesso tempo sull’orlo di un disastro ecologico, è secondo Giulio la metafora più potente del nostro approccio conflittuale con il mondo naturale che ci circonda.
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