Nikon SB-5000. Wireless radio flash

In collaborazione, redatto e pubblicato da Nikonland

Di Tokia, Ottobre 2019

 

Nel 2017, anno del Centenario dalla Fondazione, Nikon presenta oltre ad insigni fotocamere ed obiettivi, anche il sostituto del suo flash di punta in listino, quell’ SB-910 che dal 2011 ormai faticava a contenere la concorrenza: il rivoluzionario SB-5000 che, oltre ad aggiungere il quarto numero alla sigla, si distingue per essere il primo e finora unico, wireless radio flash prodotto da Nikon.

 

Ossia un flash che, oltre ai consueti sensori e comandi del menù relativi al CLS (creative light system) che fanno colloquiare con segnali ad infrarossi commander e slave, consentono la trasmissione delle molteplici opzioni di funzionamento (TTL, A ed M mode principalmente) attraverso una trasmittente radio, che funziona in unione al corpo macchina su apposita presa diretta (o, mediante adattatore, su quella a 10 poli delle reflex pro), comunicando, dopo la specifica procedura di accoppiamento, con il transmitter collocato appunto all’interno dell’SB-5000.

 

(il sensore circolare sul lato dx del flash)

 

Il sistema prevede anche l’eventuale utilizzo dello specifico remote control, ovviamente sintonizzabile (radio…) sulle stesse frequenze, tre, selezionabili dallo switch laterale presente su tali apparecchi.

 

 

Il loro nome? WR-R10 il trasmettitore (due quelli in foto, recto/verso) e WR-T10 il telecomando, acquistabili a parte rispetto il flash ad un prezzo che in effetti ha fin qui un pò frenato la loro diffusione (105 euro il ricevitore e 80 il remote control, 220 circa il set completo con l’adattatore per presa a 10 poli WR-A10 )

 

 

L’esigenza di sostituire il sistema di trasmissione ottico del CLS, che per tanto tempo aveva assistito i flash Nikon che hanno avuto notevole successo, quali gli SB-800 ed i menzionati 900 e 910, risale alla necessità per i fotografi professionisti di lavorare con uno strumento compatto quale è un flash a slitta, utilizzandone due o più, tra essi in relazione attraverso un protocollo di comunicazione stabile e sicuro, indipendente dagli ostacoli fisici come pareti ma sopratutto oggetti e persone, che entrando nel campo della trasmissione ottica dei flash del CLS disturbavano o impedivano il passaggio del segnale, oppure a causa delle elevate temperature raggiungibili durante un set di lavoro, che potevano dimuinuire la sensibilità ed affidabilità del segnale.

La concorrenza, sopratutto asiatica, sfornava da anni sistemi di radiocomunicazione flash, prima solo attraverso trigger a contatto caldo che trasferivano esclusivamente il segnale. Poi anche la regolazione a distanza in Manual degli slaves. Quindi, alcune preminenti aziende cinesi, anche il TTL-flash sulle unità a distanza, insieme a molte altre facilities, che facevano ormai apparire obsoleti ed inadatti i vecchi SB Nikon.

Prima di ogni altra cosa, il Nikon SB-5000 è un usuale flash che funziona in i-ttl da NG40,5 (@ 50mm ISO 100) con copertura ottica fin da 8mm (con cupolina in DX) e parabola zoom da 24 a 200mm, riduzione della potenza in manuale fino a 1/256 e compensazione della potenza nei modi automatici da -3.0 EV a +3.0 EV.

 

Pesante mezzo chilo con le batterie,che purtroppo sono ancora quattro stilo invece di un unico, più performante, elemento al litio) ? dotato del classico modo TTL come delle ulteriori, varie, abituali (per gli utenti Nikon) modalità complementari (o fondamentali, dipende dagli utilizzatori…)

 

 

Come si vede nel pannello posteriore si sono aggiunti dei pulsanti rispetto al vecchio pan nello di un SB-900, alcuni dei quali ora plurifunzione, di non immediata memorizzazione ma il tutto a vantaggio di una notevole quantità di funzioni, molte delle quali davvero specifiche e destinate a determinate branche fotografiche.

 

 

Parabola davvero performante, che zooma fino a 200mm in automatico, insieme all’obiettivo in uso e termometro di segnalazione della temperatura dell’apparecchio, di gran lunga più resistente dei modelli precedenti, grazie al sistema di raffreddamento incorporato, che ho messo alla prova scattando sequenze di 50 lampi a tutta potenza, senza mai mettere in crisi la protezione termica e peraltro constatando un migliorato tempo di ricarica del condensatore rispetto i modelli precedenti, tempo che difficilmente supera i 2,5 secondi a tutta potenza, entro il plateaux di funzionamento ottimale del pacco batterie utilizzato (nel mio caso Sanyo Eneloop pro nere da 2500mAh)

 

Tra le potenzialità ancora irrinunciabili la vecchia ma preziosa presa sincro-pc che consente comunque un collegamento via cavo per chi dovesse utilizzare solo in M mode ed in studio (o comunque su set specifici) uno o più SB-5000 con le fotocamere che consentano tale connessione come ultima ratio (rispetto un flash che può dialogare con le Nikon per radiofrequenza, trasmissione ottica, slitta o a mezzo cavi ttl-flash)

 

In cosa consiste la rivoluzione dell’SB-5000 ?

 

 

Certamente l’affidabilità della trasmissione del segnale, anche a distanze impensabili per la trasmissione ad infrarosso. Inoltre la stabilità della prestazione sui flash di uno stesso gruppo.

Ancora, la possibilità di unire tra loro fino a 6 gruppi di flash contrassegnati dalle lettere da A ad F su tre diversi canali di trasmissione radio, per evitare potenziali interferenze con altri utilizzatori Nikon sullo stesso set di ripresa (e ritengo che tre sole opzioni di variazione siano anche poche, pensando ad una passerella di sfilate di moda, per esempio, o ad un’affollata tribuna sportiva)

 

Ma il vantaggio più rilevante a mio parere, consiste sicuramente nel non dover passare attraverso il menù di regolazione della fotocamera, come nel caso della precedente connessione ottica del CLS, una volta accoppiati ricevente e trasmittente: la comunicazione avviene tra Master e Slave e qui …cascal’asino!

Perchè tranne che per la serie 5 delle DSLR Nikon (D5/500/850) il WR-R10 non può fare da Commander e quindi un SB-5000 deve obbligatoriamente stare a slitta a svolgere il suo ruolo di gestore delle regolazioni dei vari gruppi di flash impiegati. Purtroppo un lampeggiatore sacrificato in molte occasioni nella peggiore delle condizioni nelle quali un flash possa operare: a slitta.

 

Nel caso della mia Z6 infatti ho lavorato proprio in questo modo, con il trasmettitore WR-R10 posizionato sulla presa più bassa del fianco sinistro della mirrorless (posizione davvero pericolosa per questo pirullo che risulta davvero troppo esposto ad urti e potenziali deformazioni della sede della sua presa) un SB5000 a slitta e l’altro, solo soletto, da slave: anche quando avrei voluto invece gestire due flash fuori macchina, adeguatamente posizionati rispetto il soggetto.

 

La soluzione esiste, fuori Nikon, ormai adottata anche dai diretti concorrenti Canon e Sonya e si chiama trigger con display da Commander, per la gestione di tutte le unità flash presenti sul set, senza imporne per forza il sacrificio di una a slitta.

La soluzione simile in casa Nikon, nel periodo del CLS si chiamava SU200 ed è da replicare nel wireless flash radio… senza ulteriore ritardo.

Certamente però il WR-R10 possiede altre opportunità da trigger: una fra tutte, utilizzandone una pluralità, ognuno collegato ad un diverso corpo macchina, di essere asserviti ad unico remote control WR-T10, per scattare in sincrono da punti differenti di ripresa, magari anche con obiettivi di differente focale.

 

Come avvenga l’accoppiamento tra trasmittente e ricevente è presto detto: dal tasto menù del flash si richiama la sezione di mezzo, (contraddistinta dall’icona con l’onda radio che si propaga), e dopo aver impostato sul primo rigo di comando lo stesso canale selezionato con lo slider del WR-R10 (in questo caso ch 15) si sceglie il modo di accoppiamento: fra i tre disponibili ho scelto quello fisico, PAIR  e dopo aver premuto sulla destra la corona circolare del flash, verso Invio (execute), premendo contemporaneamente il tastino grigio del transmitter,  , si ottiene il lampeggio verde/arancio che garantisce l’accoppiamento con quel flash e la conferma sul display del flash del successo (o insuccesso) dell’operazione.

A quel punto ogni volta che il transmitter sarà attivo sulla fotocamera, la spia link del flash ed il led verde del WR-R10 resteranno accesi entro il raggio di ricezione del segnale.

 

La stessa sequenza andrà ripetuta con ogni SB-5000 che si intenda accoppiare a quel WR-R10 e resterà memorizzata anche dopo lo spegnimento di fotocamera e flash.
Operazione un pò macchinosa certamente e comunque potenzialmente generatrice di equivoci, se si utilizzino più WR-R10, ognuno dedicato a determinati SB-5000, nel qual caso meglio contraddistinguere flash e transmitter con delle etichette, meglio se colorate…?

 

Durante le riprese con questo set di flash e trasmettitori, gentilmente messo a disposizione dal distributore italiano Nikon, ho preferito utilizzare una basetta metallica a protezione del fondello della mia Z6 e, a maggior ragione, del WR-R10, diversamente davvero troppo esposto agli urti, oppure all’inavvertita deposizione della fotocamera sul lato sx, come sono spesso abituato a fare, deleteria se non ci avessi prestato la massima attenzione.

Questo SB-5000 ovviamente funziona anche in CLS a trasmissione all’infrarosso, con tutti i flash Nikon compatibili in quel sistema,
oltre che con gli altri… SB-5000, naturalmente

 

 

L’articolo prosegue con tante altre funzioni e dettagli illustrati sul sito di Nikonland.

 

Grazie a Tokyo, Max Aquila, Mauro Maratta e a tutto lo staff di Nikonland

 

 

NOC SENSEI è un modo nuovo di vedere, vivere e condividere la passione per la fotografia. Risveglia i sensi, allarga la mente e gli orizzonti. Non segue i numeri, ma ricerca sensazioni e colori. NOC SENSEI è un progetto di New Old Camera srl

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