In collaborazione, redatto e pubblicato da Nikonland
Di Max Aquila, giugno 2021
Sapete quanto io ami il surf in tutte le sue forme: ebbene, lo Shaper è un personaggio molto importante del Big Wednesday, è colui che dà forma ai sogni dei surfers, plasmando le linee delle tavole con cui sfideranno il mare e la sua potenza.
Senza lo shaper, i sogni restano tali e per quanto si tenti di avvicinarvisi, si viene sempre frullati via: wipe out!
Il Nikkor Z 50mm f/1,2S è lo Shaper.
Fuori da ogni compromesso, con i suoi vetri ed il suo diaframma, col suo schema ottico infinito, da parte a parte del barilotto (mai questo diminutivo è stato tanto mal posto)
17 lenti in 15 gruppi, diaframma a 9 lamelle, 1100grammi, 90×150 le dimensioni
Con queste forme e specifiche, Nikon ha lanciato sul mercato degli standard la sfida a 360° nei confronti di ogni produttore, anche dei più blasonati, per la corona assoluta.
Certamente siamo stupiti: dall’agosto 2018 ad oggi Nikon ha voluto riscattare un passato recente davvero poco edificante in relazione ai 50mm lasciati sulle baionette F per decenni, tanto da costringerci a cambiare addirittura fornitore di obiettivi, quando la sfida si è fatta dura con i sensori delle ultime iper performanti DSLR giallonere.
Fin da subito la linea Z-mount ci ha allettato, col semplice ed economico (ma inarrivabile dagli F) Z 50/1,8S che abbiamo comprato quasi tutti già solo col passaparola di chi se ne diceva man mano incantato.
Per poi venir fuori con il galattico Noct f/0,95 a fuoco manuale, obiettivo che come questo f/1,2 sfrutta l’intera dimensione del nuovo attacco per le mirrorless Nikon, tanto da farci pensare col senno di poi, essere stata questa l’esigenza precipua di un diametro accoppiato all’attuale tiraggio inaudito.
Adesso questo capolavoro già ben recensito con i soggetti più adatti, quelli femminili, da Mauro Maratta a marzo scorso.
Ho chiesto quindi a Nital il privilegio di poterlo utilizzare con soggetti disparati e contesti varii, per qualche settimana, ottenendolo: dal suo arrivo ha monopolizzato la mia attenzione, nonostante il periodo ancora ibrido, non del tutto adatto a fotografare in giro per la città.
Ovviamente il 70% degli scatti effettuati sono stati scattati a tutta apertura: gli MTF parlano chiaro …
Ma si vede ad occhio, con qualsiasi soggetto, sia nitidezza e contrasto sempre presenti, sia la graduale sequenza di passaggio verso il fuori fuoco, cm dopo cm… per quelli vicini l’uno all’altro, così come per quelli nettamente staccati dallo sfondo già per la distanza relativa.
Uno shaping, insieme alla qualità della Luce, che mette voglia di scattare come trovandosi ognii volta tra le quinte di un palcoscenico, regalando vita a soggetti di pietra qualunque sia il formato scelto e ad ogni livello di transizione tra luce ed ombra grazie al diaframma apertissimo, conservando possibilità di utilizzo in interni, di tempi di scatto diversamente inconcepibili.
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