L’importanza del supporto nella fotografia di paesaggio

MOLTI FOTOGRAFI INVESTONO MIGLIAIA DI EURO IN FOTOCAMERE E OBIETTIVI, E NON ABBASTANZA PER SUPPORTARLI

 

Un perfetto supporto per il tuo equipaggiamento è di fondamentale importanza nella fotografia di paesaggio. Immagina di aver investito migliaia di euro in fotocamere ad altissima risoluzione e obiettivi ultra-performanti; di aver investito altre migliaia di euro nel viaggio o Workshop della tua vita; di esserti alzato prima dell’alba, essere arrivato nel luogo dei tuoi sogni, esserti preparato, aver fatto la foto migliore che ti sia mai capitata ed essere tornato a casa, felicissimo. E poi, aprendo i tuoi file al computer, immagina di accorgerti che i tuoi scatti sono stati rovinati da micro-vibrazioni che non avevi idea esistessero.

 

Non il massimo, ti pare?

 

Un perfetto supporto per il proprio equipaggiamento è di fondamentale importanza nella fotografia di paesaggio; ciononostante, è la penultima cosa cui molti fotografi pensano – l’ultima essendo i filtri. Un treppiede solido e leggero è d’obbligo; di nuovo, se però monti su di esso una testa inadeguata e un piattello o L-Bracket con giochi anche minimi, tutto diventa inutile. La cosa fondamentale da non dimenticare mai è che il tuo sistema di ripresa immagini è tanto performante quanto il suo anello più debole. Tutti sanno che usare un obiettivo pessimo su una fotocamera da 50 Mp rende inutile tanta risoluzione. Allo stesso modo, anche la miglior combinazione possibile di fotocamera e obiettivo montata su treppiedi e teste instabili diverrebbe quasi altrettanto inutile.

 

© Zeynep Paftali

 

TREPPIEDE

Un buon treppiede per la fotografia di paesaggio dev’essere solido, rigido, stabile anche con il vento o su suoli sconnessi e sufficientemente leggero da poterlo portare con te confortevolmente. In più, deve poter rintuzzare gli attacchi degli elementi e la cattiveria del tempo che passa. Io ho scelto e consiglio treppiedi in fibra di carbonio: sono rigidi abbastanza da supportare adeguatamente la tua fotocamera, e leggeri a sufficienza da portarli sempre con te. Preferisco treppiedi senza colonna centrale estensibile, perché una volta estesa rende tutto il treppiede meno rigido; se il tuo treppiede ne ha una cerca di non usarla. Per il meccanismo di bloccaggio delle gambe, preferisco senz’altro quello ad anelli rispetto a quello a ganci; i ganci si guastano molto più facilmente degli anelli, che funzionano invece in eterno senza alcun problema. Le gambe devono poter essere posizionate a diversi angoli indipendentemente l’una dall’altra, fino alla configurazione rasoterra, e devono avere un sistema per cambiarne l’angolazione velocemente e con facilità. Tubi di carbonio larghi e con poche sezioni sono meglio di tubi stretti e con molte sezioni; se la portabilità è per te fondamentale e hai bisogno di un treppiede compatto da chiuso, ti suggerisco di controllare che la sezione più piccola non sia troppo sottile. Infine, venendo alle specifiche, errerei sempre per eccesso: se per esempio la tua attrezzatura pesasse 10 kg, sceglierei un treppiede con un carico massimo da almeno 20 kg.

 

Venendo alle marche, c’è tantissima scelta; raccomando senza riserve i treppiedi Gitzo, Really Right Stuff e Feisol in fibra di carbonio. Personalmente uso felicemente da anni due treppiedi Gitzo: un GT4542LS, 4 sezioni senza colonna centrale, per il mio equipaggiamento più pesante; un più piccolo GT0541, 4 sezioni con colonna centrale, per la mia Leica M e equipaggiamento di piccole dimensioni, soprattutto per fotografia urbana e simili.

 

© Vieri Bottazzini

 

TESTA, BRACKET E PIATTELLI

Tra i fotografi consci dell’importanza del supporto, molti poi pensano solo in termini di treppiede, considerando la testa di secondaria importanza. Usano quindi la testa fornita col treppiede, se presente, o cercano la testa più economica possibile, non dando la giusta importanza né alla testa né al modo in cui questa si connette alla propria fotocamera. Purtroppo, sono costretto a ripetermi: un sistema di ripresa immagini è tanto performante quanto il suo anello più debole. Connettere la tua fotocamera in sicurezza a una testa che sia facile da posizionare e una volta posizionata non si muova assolutamente, è estremamente importante per rendere giustizia a tutti i tuoi megapixel e all’incisività dei tuoi preziosi obiettivi.

 

Una buona testa deve farti inquadrare con precisione; l’inquadratura non deve cambiare durante il bloccaggio della testa, e una volta bloccata questa deve rimanere perfettamente fissa; infine, deve avere un controllo frizione facile per eseguire aggiustamenti minuti con facilità. In più, deve poter essere attaccata alla tua fotocamera o obiettivo nel modo più facile possibile. Di nuovo, guardando le specifiche ti suggerisco di errare per eccesso: scegli una testa capace di un carico massimo almeno doppio di quello che effettivamente intendi usare. Per finire, visto che dovrai portare la tua testa in giro insieme al treppiede, più leggera è, meglio è.

 

Per connettere la mia fotocamera alla testa, uso sempre un L-Bracket invece dei piattelli per fotocamera. La ragione è molto semplice: fotografando con l’apparecchio in verticale, con un piattello sei costretto a girare la testa completamente in verticale via la scanalatura verticale, mettendo tutto il peso del tuo equipaggiamento fuori dal baricentro del treppiede. Questo ne disturba la stabilità, aumentando il rischio di movimenti o addirittura di una caduta del treppiede con la fotocamera. In più, usare la testa in posizione verticale ne limita i movimenti. Un L-Bracket, per quanto leggermente più caro di un piattello, si ripagherà molto velocemente quando vedrai la differenza di risultati e di stabilità del tuo sistema.

 

L’IMPORTANZA DELLO STANDARD

Nel corso degli anni, grazie alla sua qualità superiore e alla maggior facilità d’uso, il sistema di attacco rapido a coda di rondine Arca-Swiss si è affermato come lo standard di fatto per i fotografi professionisti. Oggi, un gran numero di produttori di accessori producono teste, sistemi di attacco rapido, L-Bracket e piattelli per fotocamere o obiettivi Arca-Swiss compatibili e spesso migliori degli accessori Arca-Swiss stessi. Scegliendo un sistema di supporto, ha senso acquistare il sistema che abbia la massima compatibilità tra produttori e marche diverse per tenersi aperte tutte le possibilità, in caso si voglia aggiungere in futuro un accessorio panoramico, un diverso bracket o un piattello per un teleobiettivo, etc.

 

Nella mia ricerca della perfetta testa per treppiede ho usato teste a sfera Markins, Kirk e Arca-Swiss; ho usato il famoso Cube di Arca-Swiss e la particolare Acratech Ultimate. Tutte queste teste funzionavano bene, ma tutte avevano qualche problema, funzionalità o mancanza che mi facevano continuare nella ricerca. Finalmente, circa un anno fa ho provato l’Arca-Swiss P0 Monoball e da allora ho smesso di cercare (per leggere la mia recensione di questa testa clicca su RECENSIONE ARCA-SWISS P0 MONOBALL). Per quanto riguarda la scelta tra L-Bracket e piattelli, come dicevo sopra io uso solo L-Bracket per tutte le mie fotocamere. Really Right Stuff e Kirk Enterprises sono le mie marche di bracket e piattelli preferite: indipendentemente dalla fotocamera che usi, tra queste due marche puoi star sicuro di trovare un L-Bracket dedicato che faccia al caso tuo.

 

COSTI, VALORE DELL’INVESTIMENTO E CONCLUSIONI

Non c’è niente da fare: un kit con un ottimo treppiede, testa e L-Bracket costa. Considera 600-1000 euro per il treppiede, 300-500 euro per la testa e 100-150 euro per il L-Bracket. C’è chi pensa di potersela cavare con molto meno, e tenere il resto per un obiettivo o altro; l’esperienza invece insegna che se sei serio rispetto alla fotografia di paesaggio più presto che tardi ti renderai conto del problema e ti deciderai a investire in un serio sistema di supporto. Il punto è semplicemente decidere quanti soldi vuoi spendere (o meglio, buttar via) negli anni in treppiedi e teste di bassa qualità prima di investire quanto serve per risolvere il problema definitivamente.

 

Considera per un momento quante volte hai cambiato o aggiornato la tua fotocamera negli ultimi dieci anni. O i tuoi obiettivi. Per contro, un treppiede serio ti durerà una vita. Una testa seria, lo stesso. Un serio L-Bracket lo stesso, ammesso che non cambi fotocamera: in questo caso, basterà rimpiazzare il vecchio L-Bracket con uno che funzioni con la tua nuova fotocamera e sei a posto. Un treppiede scadente e fragile, così come una testa traballante, non ti dureranno a lungo: dovrai rottamarli e ricomprarli in continuazione. Per me, la soluzione è ovvia: posponi l’acquisto del prossimo obiettivo, scegli la migliore combinazione di treppiede, testa e L-Bracket per la tua fotocamera e acquistali una volta per sempre. Credimi, un perfetto supporto per il tuo equipaggiamento migliorerà la tua fotografia molto più di quello che acquistare un nuovo obiettivo o una nuova fotocamera con qualche megapixel in più possa mai fare.

 

Nota: a oggi, non sono affiliato in alcun modo con nessuno dei produttori menzionati in quest’articolo. Compro tutto il mio equipaggiamento, lo testo al meglio delle mie capacità, e offro i miei risultati sperando che servano a chi è interessato.

 

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Dettagli tecnici: tutte le immagini dei prodotti in quest’articolo sono state scattate con la Leica M-P (Typ 240) equipaggiata con il 24mm f/2.8. Illuminazione fornita da flash Elinchrom Quadra Hybrid. Le fotografie sono state sviluppate e finite in Adobe Photoshop CC.

 

Le fotografie di Zeynep Paftali sono state realizzate con equipaggiamento FujiFilm.

 

Vieri Bottazzini.

Vieri Bottazzini è un fotografo di paesaggio Fine Art. Il suo lavoro è stato definito “un viaggio poetico in paesaggi dalla bellezza sconfinata, paesaggi dei quali ha saputo catturare l’essenza interiore, andandone oltre il mero aspetto, in un viaggio di scoperta estetica della natura profonda del nostro pianeta”. Insegnante appassionato, con 25 anni di esperienza Vieri crede che i suoi esclusivi Workshop, organizzati con cura e con una partecipazione limitata a sole 3 persone, siano il modo migliore per condividere la propria conoscenza e il proprio entusiasmo per la fotografia con altri amanti della fotografia. Prolifico scrittore, gli articoli del blog e le recensioni di Vieri sono altamente apprezzati per il loro valore informativo e per la loro attendibilità. A partire dal 2019, Vieri tiene una rubrica su Medium Format Magazine, “Vieri’s Landscape Musings”. Grazie alla propria esperienza e obiettività, Vieri è molto richiesto come giurato, presiedendo e partecipando a diversi concorsi internazionali. Vieri è Formatt-Hitech Signature Artist e Associate del BIPP. Già Leica Ambassador e docente Leica Akademie (2016-2018), Vieri ora utilizza esclusivamente equipaggiamento Hasselblad per realizzare le proprie fotografie. Profondamente dedicato alla protezione dell’ambiente, Vieri è partner di Eden Reforestation Projects, Nature First e Leave No Trace nel supporto di riforestazione e progetti di sensibilizzazione. Quando non lavora in giro per il mondo, Vieri si gode la quiete della sua casa sulle colline Marchigiane, dove sviluppa le proprie foto, scrive, studia fotografia, arte, storia ed economia politica.

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