Chirurgia sul Voigtlander Super Wide-Heliar 15mm III

UN GRANDE OBIETTIVO CON UN HANDICAP ANCORA PIÙ GRANDE RISOLVIBILE CON UNA PICCOLA OPERAZIONE CHIRURGICA: LEGGI COME “AGGIUSTARE” IL VOIGTLANDER 15MM III!

 

 

Non avrei mai creduto che un giorno avrei segato un obiettivo, e ancor meno un grande obiettivo! Purtroppo, Voigtlander ha deciso che dotare il Super Wide-Heliar 15mm f/4.5 versione III di un paraluce incorporato fosse un’idea fantastica, ed io mi sono trovato in disaccordo: a volte, per risolvere dissapori così radicali servono misure drastiche!

Da quando ho testato il Voigtlander Super Wide-Heliar 15mm f/4.5 III con il Leica Tri-Elmar 16-18-21mm, mi è piaciuto a tal punto per il mio lavoro di paesaggio che ho cercato un sistema per usare i miei filtri squadrati con esso. Inesistente. Ho cercato allora un sistema per rimuovere il paraluce incorporato, e girando per la rete ho trovato un fotografo che ha fatto nel 2015 quello che ho fatto io oggi. Questo mi ha ispirato, se possiamo chiamare “ispirazione” il desiderio di segare un obiettivo, e poiché i suoi risultati sembravano funzionare ho deciso di provarci: il Voigtlander Super Wide-Heliar è un obiettivo perfetto per la fotografia di paesaggio per rimanere senza filtri! Non c’è stato nulla da fare: ero un uomo con una missione, e non mi sarei fermato fin quando non avessi avuto successo.

Certo, pensare che avrei segato un obiettivo nuovo dal valore di diverse centinaia di euro era un po’ stressante; per tranquillizzarmi, ho pensato che almeno non stavo per segare uno Zeiss 15mm f/2.8 da 5.000 euro!

 

 

Prima di raccontarvi come ho fatto, alcune cose importanti: segare un obiettivo ne annulla decisamente la garanzia; se non sei attento, rischi di rovinarlo; e quel che più conta, se non hai una buona manualità rischi di farti male; infine, questo articolo non intende suggerirti di fare pazzie come quella che ho fatto io, e non intendo certo spingerti ad andare in giro per casa cercando un sistema per affettare i tuoi obiettivi. In breve, se vuoi provarci anche tu, non mi prendo alcuna responsabilità.

 

Detto questo, divertiamoci!

Cosa ho usato:

– Una sega per metallo a denti fini;

– Due lime piatte, una grossolana e una fine;

– 3 o 4 feltri tondi del tipo da mettere sotto le sedie, da 3 cm circa;

– Scotch di carta;

– Pellicola di plastica da cucina;

– Un elastico;

– Carta vetrata, da grossolana a fine;

– Un aspirapolvere;

– Un pennello per la pulizia;

– Smalto per metallo nero (satinato, per interni e esterni);

– Un pennello per lo smalto, piatto.

 

Punti extra: una morsa per aiutarmi a tenere l’obiettivo fermo mentre lo limavo. L’operazione è fattibile anche senza, ma una morsa certamente aiuta.

  1. Per prima cosa, mi sono assicurato che la polvere e la limatura di metallo non potessero entrare nell’obiettivo, o entrare in contatto con le superfici di vetro. Per far ciò, ho incollato un disco di feltro a un pezzo di cartone sottile e l’ho incollato con lo scotch all’interno dell’anello filtri per proteggere l’elemento frontale dell’obiettivo. Ho scelto scotch di carta perché è facile da rimuovere e non lascia residui. Dopodiché, ho avvolto l’obiettivo in abbondante pellicola da cucina, usando l’elastico per chiuderla perfettamente subito sopra l’anello del diaframma.
  2. Una volta sicuro che a. la polvere metallica e la limatura non potessero entrare nell’obiettivo e b. che la lente frontale fosse protetta contro possibili incidenti, ho preso la mia sega e ho cominciato a tagliare le quattro pinne del paraluce incorporato. Ho fatto attenzione di lasciare un paio di mm di ogni pinna, per limarle in seguito in modo preciso e levigato. Durante le operazioni di segatura, ho usato regolarmente l’aspirapolvere per pulire la limatura e la polvere, cercando di tenere il piano di lavoro il più pulito possibile.
  3. Una volta tagliate le quattro pinne, ho messo l’obiettivo in morsa e ho cominciato a limare i residui con la lima grossa prima, seguita dalla lima fine; le operazioni di limatura hanno richiesto molto più tempo che non segare le pinne. Di nuovo, ho aspirato limatura e polvere metallica a intervalli regolari, per tenere il tutto il più pulito possibile.
  4. Una volta finito con la limatura, ho usato la carta vetrata per lisciare la superficie e prepararla per la pittura.
  5. Per dipingere l’anello dell’obiettivo ho usato vernice nera, ovviamente; ho scelto uno smalto satinato per interni ed esterni, in modo che fosse resistente alle occasionali piogge. In più, ho usato uno smalto con primer incorporato per risparmiare tempo; i gentili assistenti del mio negozio, piuttosto sorpresi di scoprire a cosa mi servisse lo smalto, mi hanno assicurato che fosse perfettamente adeguato. Ho dato due mani di vernice con un giorno di riposo, e il risultato sembra sufficientemente durevole. Vedremo col tempo. Il lavoro di pittura non è perfetto, dipingere a pennello non da risultati comparabili con la vernice a spruzzo; pur avendo impacchettato perfettamente l’obiettivo, però, non mi sono fidato di usare vernice a spruzzo.

 

Fatto! L’operazione è andata benissimo, senza problemi o incidenti, e anche se sono chiaramente di parte penso che il risultato sia fantastico: posso finalmente facilmente attaccare il mio portafiltri da 100mm al Voigtlander Super Wide-Heliar e usarlo come ogni altro obiettivo nel mio corredo. Perfetto. Di parte o meno, onestamente penso che così assomigli all’obiettivo che Voigtlander avrebbe dovuto produrre in principio; non ho davvero capito le ragioni per cui Voigtlander vi abbia messo un paraluce incorporato.

 

Qui sotto trovi una guida per immagini all’operazione (clicca sulle immagini per ingrandirle):

 

 

Ecco inoltre un paio di orribili fotografie fatte con un ND degradante da 1.5 stop, solo per mostrarti come l’adattatore funzioni e non crei vignettatura (clicca sulle immagini per ingrandirle):

 

 

Infine, l’obiettivo dopo la chirurgia (clicca sulle immagini per ingrandirle):

 

Conclusioni

Sono sempre stato abbastanza abile con gli utensili e mi è sempre piaciuto il lavoro manuale, come modellismo o simile; perciò, devo ammettere che nonostante fossi un po’ preoccupato che potesse succedere qualcosa, oltre alla motivazione di poter usare filtri con questo fantastico obiettivo mi sono anche divertito a eseguire quest’operazione chirurgica. Detto questo spero davvero che Voigtlander produca presto una versione IV del Super Wide-Heliar 15mm f/4.5 senza il non intelligentissimo paraluce incorporato: non siamo tutti pronti a segare i nostri amatissimi obiettivi! Nel frattempo, per chi abbia il coraggio e la mano ferma, è buono a sapersi che ci sia un sistema per usare i tuoi filtri squadrati preferiti con il Voigtlander Super Wide-Heliar 15mm f/4.5 III.

 

Grazie per aver letto quest’articolo su come operare chirurgicamente sul Voigtlander Super Wide-Heliar 15mm f/4.5 III, spero sia stata una lettura interessante: condividilo con i tuoi amici, o lascia un commento per farmi sapere cosa ne pensi.

 

Buona giornata, e non dimenticare di ISCRIVERTI ALLA NEWSLETTER!

 

Vieri Bottazzini.

 

Dettagli tecnici: le immagini in quest’articolo sono state scattate con una Leica SL e il Leica Vario-Elmarit-SL 24-90mm su un treppiede Gitzo con una testa Arca-Swiss P0 Classic. Le immagini di prodotto sono state scattate con una Leica S (Typ 007) e il Summarit-S 70mm; l’illuminazione per queste ultime è stata fornita da flash Elinchrom Quadra. Tutte le fotografie sono state sviluppate e finite in Adobe Photoshop CC.

 

 

Vieri Bottazzini è un fotografo di paesaggio Fine Art e un didatta, con uno stile personale basato sulla padronanza dell’arte fotografica tradizionale. Appassionato dei grandi spazi aperti, Vieri onora la maestosa potenza della bellezza del pianeta creando le sue iconiche immagini esclusivamente attraverso pura fotografia, senza ricorrere a espedienti e scappatoie digitali. Attraverso uniche fotografie in bianco e nero e immagini a colori sottilmente processate, Vieri racconta della relazione tra uomo e natura, esplorando i concetti del tempo e del surreale. Il lavoro Fine Art di Vieri è stato visto milioni di volte sui social media, ed è stato pubblicato da riviste leader del settore quali Medium Format Magazine, LEMAG e Elements-Landscape Photography Magazine. Vieri tiene Workshops con partecipazione realmente limitata a sole tre persone in luoghi quali Islanda, Scozia, Inghilterra, Sudovest USA, Italia, Francia e Spagna, dove condivide la sua conoscenza e la sua arte con i suoi studenti. Il vasto e assortito Portfolio di Vieri è il culmine di oltre un decennio di passione, amore e maestria, di mesi passati in viaggio ogni anno, di centinaia di chilometri di cammino e, soprattutto, di una vita dedicata all’arte. Attraverso il suo lavoro e il suo insegnamento, Vieri mira ad inspirare altri a liberare l’artista che abbiamo dentro e a trovare la propria strada verso l’espressione di sé.

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