Rodrigo Flechoso è un giovane artista visivo spagnolo nato a Burgos nel 1995 e residente a Madrid. In occasione dell’inaugurazione di Festimatge, il festival fotografico di Calella (Barcellona) che ha accolto il Padiglione Italia da me ideato e curato, ho incontrato questo giovane talento che ha esposto il suo progetto Anversos & Reversos (2016-presente) con il quale effettua un’indagine a lungo termine sull’identità e sulla sparizione di essa, lavorando con l’autoritratto, prima in forma solida e scultorea e poi via via eseguendo una serie di passaggi fotografici fino alla sua totale dissoluzione.
Abbiamo chiesto a questo giovane spagnolo di raccontarci il suo progetto. Ecco cosa ci ha risposto.
“Vi parlerò del mio progetto Anversos & Reversos (2016-presente), che ho iniziato nel 2016 e che ancora oggi prosegue. In esso lavoro a partire da una matrice, che in questo caso è il calco in gesso del mio stesso volto, ripreso con foggia di maschera mortuaria, che cerco di scomporre nei successivi interventi effettuati su di essa a livello fotografico. Questo per confutare la concezione generalizzata che definisce l’autoritratto come un esercizio che racchiude la persona e la sua fisionomia in un’immagine unica e determinante.
Qui, appunto, gioco con il concetto contrario, quindi con la dissoluzione tra le sue molteplici riproduzioni.
Al volto in gesso segue la serie Autoritratti, realizzata in resina poliestere. Sono il risultato dell’esecuzione di una fotogrammetria della maschera in gesso precedente e della successiva fresatura con fresatrice industriale su un blocco pieno di resina poliestere.
Questo è il primo stato di dissoluzione del volto, perché vediamo che appare moltiplicato sulle facce opposte del prisma per effetto della rifrazione della luce, rendendo il volto una specie di caleidoscopio.
Si compone di quattro pezzi, che danno origine alla fase successiva del progetto, che si intitola Visible Spectrums, ossia una serie di trenta negativi analogici realizzati attraverso il posizionamento del prisma sotto l’ingranditore in camera oscura, ottenendo densità diverse alternando vari filtri di contrasto e tempi di esposizione.
Inizialmente le immagini sono state stampate su normale carta fotografica Ilford, ma poi i vari negativi sono stati scansionati e trasferiti su acetato trasparente perché fin dall’inizio mi davano l’impressione di essere dei raggi X, e le immagini erano molto più adatte per questo tipo di materiale.
Inoltre, il fatto che sembrassero radiografie mi ha ricordato anche la connotazione introspettiva che ha ogni atto legato all’autoritrarsi, perché alla fine è come se l’artista stesso si guardasse dall’interno, in qualche maniera.
Infatti, ciò che ho fatto è stato registrare l’interno della faccia nel prisma.
Successivamente ho preso uno di questi “spettri”, l’ho ripiegato su sé stesso per arrivare alla fase successiva del progetto, che si chiama Fantasmagorías, risultato della retroilluminazione di Spectrum ripiegato su sé stesso contro un muro.
Attualmente ho solo una versione di Fantasmagoría stampata su carta fotografica, che è l’ultima immagine della mostra esposta a Calella, ma il lavoro non è concluso. Tuttavia penso che sia una buona base con cui dare continuità al progetto e scomporre ulteriormente l’immagine iniziale”.
- Rodrigo Flechoso
- Anversos & Reversos (2016-presente)
- Festimatge, il festival fotografico di Calella (Barcellona)
- Fino al 1° maggio 2023
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