Ammettetelo: il perverso fascino del Phantastico Photographer vi ha stregati e, almeno per una volta, vorreste smettere di fare fotografie per iniziare, come dice lui, a “realizzare degli scatti“.
Bene, ecco qui i suoi “colpi segreti“:
- Il bokeh estremo. Diaframma tutto bello aperto, così il ritratto di un volto diventa quello della punta del naso.
- Il mistero nel controluce. Anche qui il nostro mito si esibisce in un colpo da maestro: il ritratto è sempre rigorosamente in controluce, senza ovviamente nessun colpo di flash di schiarita, il che rende il soggetto cupo e misterioso più di quanto farebbe un burqua.
- Lo sbilanciamento del bianco. La sua produzione ha nelle dominanti sbagliate un marchio di fabbrica, tutto ha un velo giallognolo, verdastro o marroncino, vagamente malaticcio e scialbo.
- La composizione etilica. Definita anche “da mal di mare” o “lisergica“: orizzonti storti, soggetti malamente tagliati, alberi sbilenchi…
- La postproduzione randomica. Ossia: apro Lightroom o Photoshop e gioco con i controlli, prima o poi qualcosa verrà fuori. Il workflow è superfluo, le idee non servono a nulla, la previsualizzazione è una parolaccia.
Giorgio Sitta.
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