Basandomi sul lavoro dei profiler dell’FBI, noto inquietanti parallelismi tra il profilo standard dei serial killer e quello dei pericolosissimi Fotografi Seriali.
Entrambi agiscono generalmente in un territorio circoscritto, colpendo soggetti da loro conosciuti.
Tutte e due le categorie hanno un’escalation, che li porta dalle vittime più piccole (i gattini sopra a tutti) sino agli esseri umani.
Difficilmente agiscono in coppia o in gruppo, di solito sono molto solitari e gelosi del loro territorio di caccia, oltre che ossessivamente monomaniaci nella scelta dei soggetti.
La loro attività è inizialmente sporadica e riservata, poi diviene sempre più frenetica, così come cresce il loro desiderio di esposizione (Facebook e Flickr sono segretamente frequentati da orde di Fotografi Seriali).
Vivono in una realtà distorta: spesso il Fotografo Seriale è convinto che gli orizzonti siano storti, la neve grigia e che le persone vadano tagliate a pezzi.
Entrambe le categorie spesso esercitano una forte attrazione, specialmente su persone di sesso opposto, e le loro gesta hanno ampia diffusione mediatica, stimolata dal fascino dell’orrido.
Sia i serial killer, sia i Fotografi Seriali sono difficilmente curabili.
Purtroppo per i delitti dei Fotografi Seriali non è ancora prevista alcuna pena, nè alcun trattamento sanitario obbligatorio.
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