La fotografia sportiva è un genere ritenuto tanto emozionante, quanto spesso esoterico.
In realtà non è poi così difficile, anche per un amatore, tornare a casa con qualche buono scatto.
In questo articolo, quindi, mi piacerebbe fornirvi qualche spunto, basato sulla mia esperienza diretta.
Prima di uscire
Controllate, controllate e ancora… controllate!
Verificate di avere con voi tutto quello che vi serve, che tutte le batterie, incluse quelle del cellulare o di eventuali radio, siano cariche, di avere tutte le informazioni che vi servono, di portare con voi eventuali permessi, pass o altro, …
Nei giorni precedenti scrivetevi una check list dettagliata e, prima di muovervi, verificatela punto per punto più volte. Un consiglio: per evitare di saltare inavvertitamente qualche punto, rileggetela anche al contrario.
Infine, non vi concentrate solo sull’attrezzatura, ma anche la logistica: numeri di telefono utili, persone da contattare, …
Attrezzatura e abbigliamento
Devono essere ovviamente adeguati all’evento e all’attività. Nella fotografia d’azione, comunque, conviene sempre avere una buona scorta di batterie e di memorie, se possibile lavorare con due corpi macchina con ottiche diverse già montate e avere degli “antipioggia” adeguati per voi e l’attrezzatura, se l’evento è outdoor. La regola è drammaticamente semplice, dovete avere con voi ciò che vi serve per lo specifico servizio, dovete essere completamente autonomi e non dovete portarvi nulla che non vi serva. Ricordatevi l’importanza del materiale di backup: un flash rotto potrebbe impedirvi la foto più bella della manifestazione.
Infine, che utilizziate borse, zaini, pantaloni e gilet multitasche, riponente tutto ciò che vi serve in modo che sia facilmente e rapidamente raggiungibile.
Storytelling e lista della spesa
Conoscere il terreno e lo svolgimento della gara è fondamentale. Io consiglio sempre una ricognizione e un briefing preventivi con gli organizzatori, se possibile.
Nell’esempio della gara di boulder che vi presento in questo post (che ho seguito con Couloir Band), per esempio, il tracciatore delle vie mi ha fornito informazioni preventive sui passaggi più belli (anche esteticamente) di ciascun percorso, permettendomi di essere “nel posto giusto al momento giusto” senza perdite di tempo.
Elencate preventivamente tutte le situazioni che dovrete per forza fotografare, come le premiazioni, le finali, la fase di riscaldamento degli atleti, … I soggetti, ovviamente, varieranno anche in base alle esigenze del committente e alla destinazione delle foto.
Conoscere l’attività
E’ importantissimo, non potete fotografare qualcosa di cui non capite nulla, non sareste in grado di individuare i gesti atletici migliori, le situazioni di interesse per gli appassionati dello sport specifico e altro ancora.
Lavorare con gli altri
Molto probabilmente non sarete soli, state attenti a non intralciare il lavoro dei colleghi, ma gentilmente fermi nel difendere i vostri “spazi vitali”. L’educazione è importante e, perché no, strategica, avere buoni rapporti con l’organizzazione, i giudici, i colleghi e gli atleti renderà il clima più rilassato e il lavoro più facile.
Rispettate anche il lavoro degli atleti, dell’organizzazione e dei giudici. Non invadete spazi vietati ed evitate di influenzare l’attività agonistica. Un flash “sparato” negli occhi di un concorrente nel momento sbagliato potrebbe rovinare la sua prestazione e procuravi un meritato ceffone.
I tempi morti sono vivi
Imparate a sfruttare produttivamente le pause, mettendo in carica le batterie esaurite presso la sala stampa o il desk degli organizzatori, scaricando le memorie sul vostro portatile, chiacchierando con le persone (situazioni di questo tipo a volte possono portarci a contatto con potenziali partner o clienti), girate in cerca di situazioni informali tra gli atleti, bevete un caffè con qualche collega, guardatevi in giro alla ricerca di punti di vista inconsueti. Insomma, nelle pause potete rallentare, ma non vi fermate mai!
Voltare le spalle all’evento
Non sempre le cose più importanti avvengono sul campo di gara. Il pubblico è fondamentale, racconta la partecipazione. L’urlo di un tifoso, la tensione del marito di un’atleta, la rabbia di un gruppo di amici raccontano anch’essi delle storie importanti.
Tutto l’evento in una foto
Cercate di immaginare ogni scatto come un’unica occasione di storytelling, cercate di racchiudere in quel momento tutto il senso della competizione, attraverso la scelta dell’attimo, l’interazione con il soggetto, i colori, la luce e così via.
La foto che vi presento qui sotto ne è un esempio: riassume l’attività dell’arrampicata su strutture artificiali, anche per chi non dovesse sapere di cosa si parla, c’è un gesto di felicità e incitazione per il pubblico che rimanda alla vittoria, il cielo “bruciato” isola e stilizza il soggetto, la postproduzione valorizza gli aspetti materici (tessuti, parete, muscoli, …).
La scritta sulla maglietta, infine (ma questo è stato un colpo di fortuna :-), è una sorta di “bigino” dell’evento, parlando di arrampicata e di agonismo.
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