Cinque spunti per una crescita autoriale

Siamo sinceri, al giorno d’oggi è praticamente impossibile fare una foto “sbagliata” e non è contemporaneamente troppo difficile farne una “bella”.

La tecnologia digitale, gli automatismi e la possibilità di seguire corsi, workshop e tutorial online e nel mondo reale ha reso ormai ridottissimo il gruppo di quelli che io chiamo “stonati visivi”.

Così come vi sono pochissime persone veramente stonate, ossia che mentalmente pensano di emettere una nota e invece ne cantano un’altra (la stragrande maggioranza di quelle ritenute stonate in realtà non ha mai imparato a cantare, ma non ha questo tipo di problema patologico), così sono veramente pochissimi i fotografi irrecuperabili.

La categoria degli “stonati visivi” è trasversale, ci sono anche degli autoreferenziati professionisti che continuano a fotografare orizzonti storti, a sbagliare il bilanciamento del bianco e l’esposizione senza rendersene conto.

Ok, nessuno di noi, quindi, sbaglia le foto o le fa brutte, ma cosa dobbiamo fare per diventare “autori”?

 

La risposta è quasi banale, dobbiamo iniziare a fotografare trovando qualcosa da dire e un nostro linguaggio per esprimerlo.

Per alcuni essere autori significa raccontare visivamente delle storie, per altri suggerirle, per altri ancora seguire un’estetica, un progetto o un’idea.

Provo a dirlo in un altro modo: l’autore in fotografia interpreta il mondo, interagisce con quelli del pubblico e ne crea di nuovi.

Dall’astratto al pratico: vi presento qualche suggerimento per scoprire la vena autoriale che tutti possediamo, ma, che per esprimersi richiede consapevolezza e progettualità.

Se volete approfondire questi argomenti, fatemi uno squillo o scrivetemi, organizzeremo insieme un incontro personalizzato per sviluppare e indirizzare insieme le vostre capacità di autori.

 

Ecco, intanto, qualche spunto di riflessione.

  1. Visione: imparate a leggere in modo personale la realtà.
  2. Interpretazione: mostratela agli altri in modo altrettanto personale
  3. Tecnica: imparate a fotografare qualsiasi cosa in qualsiasi modo, poi createvi uno “stile” basato su precise scelte tecniche.
  4. Capacità di ridefinire le regole: sapete fare delle foto “giuste”? Provate a renderle “sbagliate” in modo consapevole in alcuni aspetti, per renderle vostre e riconoscibili.
  5. Dialogo: comunicate con il vostro pubblico, con ciò che fotografate, coltivate curiosità e apertura. Una buona idea isolata rimane sempre e solo una buona idea, all’interno di un network di relazioni può diventare eccezionale.

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