Cinque cose che non dovremmo fare con Lightroom

Di Giorgio Sitta

 

Adobe Photoshop Lightroom è potenzialmente un ottimo software, molto complesso, con strumenti e opzioni che rischiamo di non utilizzare al meglio.

Ognuno di noi impara a usarlo in base alle esigenze personali, ma spesso, nel nostro workflow, non ne sfruttiamo alcune fondamentali potenzialità .

Ecco una breve lista di alcuni “strumenti dimenticati” che spesso i miei allievi trascurano nel loro approccio con Lightroom.

 

  1. Non utilizzare i metadati: non inserirli per rendere possibile la ricerca nelle nostre foto all’interno del database di Lightroom. Incorporando dati come titolo, parola chiave e copyright, si evita anche un ulteriore lavoro durante il caricamento di immagini su siti come 500px;
  2. Usare i preset senza personalizzarli: i “set precotti” sono molto utili, ma impariamo a non accettarli passivamente e a usare, insieme a loro, le regolazioni manuali dei vari parametri, per ottenere il risultato esatto che vogliamo per ogni singola fotografia.
  3. Non eseguire il backup del catalogo: come qualsiasi altro file, il catalogo di Lightroom deve essere sottoposto a backup. Pena il ,rischio di perdere non solo la la catalogazione, ma anche la cronologia di tutti i cambiamenti non distruttivi che abbiamo applicato alle nostre immagini nel tempo.
  4. Usare i pennelli in modalità semplificata: i due pennelli correttivi sono strumenti essenziali per lavorare in aree specifiche delle foto, imparare come modificare le caratteristiche e usarle usando i vari cursori nella sezione Sviluppo.
  5. Non aggiungere plug-in esterni: Lightroom è, in questo senso, un “sistema aperto” che può essere migliorato da elementi di terze parti come preimpostazioni, plug-in, e altro ancora.

 

Giorgio Sitta

www.giorgiositta.com

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