Se non lo abbiamo ancora fatto è un esperienza da provare, un giro fotografico al mercato settimanale, nel frattempo possiamo anche comprare qualcosa.
Andare in giro per mercati è come effettuare un indagine di antropologia socioculturale, è un modo di vivere in mezzo alla gente osservandone usi e costumi. I mercati di tutto il mondo sono il luogo sublime dove osservare gli aspetti della compravendita, dell’esposizione della merce, dei fattori subliminali che influenzano l’inconscio e a volte scatenano l’impulso d’acquisto, spesso dettato dalla convenienza.
Girando per i mercati si attraversa un mondo fatto di colori, odori, suoni, esperienze che possiamo cristallizzare oltre che nella nostra mente anche nella nostra fotocamera. Siamo cosi abbagliati dai colori che si rende necessario rappresentarli nella loro colorata realtà. Siamo tentati per una volta, di mettere da parte la nostra voglia di pensare al monocromatismo del bianconero ma decidiamo di utilizzare entrambe le tecniche espressive operando delle precise scelte.
Le esperienze sensoriali sono davanti ai nostri occhi e si rende necessario darci delle priorità, decidere su cosa concentrarci, se sugli accostamenti cromatici che esplodono con la loro vivacità o se sulla variopinta folla che gira per le bancarelle.
Una lente a focale variabile è l’ideale in questi casi, ci permette di passare dal grandangolo al tele in un attimo, meglio se di grande apertura f/2.8. Da un campo largo a un campo stretto, proviamo a inquadrare lo stesso soggetto in due modi diversi e per velocizzare l’azione proviamo a fotografare a priorità, dei diaframmi se prediligiamo la messa a fuoco, o dei tempi se prediligiamo la velocità.
LA BOQUERIA – SPAGNA
Ogni nazione ha le proprie identità culinarie che ritroviamo esplorando i mercati sia quelli all’aperto che quelli fissi come il mercato della Boqueria di Barcelona, nella Regione della Catalogna in Spagna. La Boqueria è il mercato più antico della città catalana costruito intorno alla prima metà del XVII secolo, nasce come mercato scoperto e in seguito dotato di una caratteristica copertura metallica, il cui ingresso lo fa somigliare a una stazione ferroviaria.
Si trova lungo il viale alberato più famoso di Barcelona, la Rambla, la popolare arteria che collega il porto, con la statua, visitabile, di Colon ovvero Cristoforo Colombo, e conduce verso Plaza de Catalunya.
Quello che colpisce della Boqueria è la straordinaria varietà di frutti, sopratutto esotici, che si trovano esposti sulle bancarelle. L’ordine è sovrano, le composizioni sembrano studiate con maniacale cura, frutta e verdura sono accostate a formare perfetti equilibri estetici.
La Boqueria non è solo un luogo dove acquistare alimenti, è diventato nel tempo un attrazione turistica per i milioni di visitatori che ogni anno arrivano a osservare la merce esposta a guisa di opera d’arte, provocando un richiamo sensoriale che coinvolge tutti i nostri sensi.
Fotografare in un mercato non costituisce nessun problema aggiuntivo rispetto a tutto ciò che siamo soliti fare in vacanza. Se il posto è all’aperto e c’è luce in abbondanza operiamo secondo i classici schemi dell’esposizione.
Impostiamo la fotocamera leggendo le indicazioni dell’esposimetro le cui regole sono in luce diurna con sensibilità a 100 ISO: 1/125” f/11. Questo parametro di base che non permette di sbagliare può essere modificato a piacimento, spostando la coppia tempo/diaframma, nel caso vogliamo dare più risalto a un primo piano o un dettaglio e sfocare lo sfondo.
Per le riprese video visto che non possiamo impostare tempi più veloci di 1/50” dobbiamo per forza dotarci di filtri ND, di ottima qualità in modo da non creare dominanti, in modo da poter registrare sequenze a diaframmi particolarmente aperti. Un filtro ND 32 rappresenta il minimo indispensabile per operare con una buona quantità di luce in esterni, se vogliamo tenere il diaframma più aperto dobbiamo puntare su un ND 64.
Le riprese in luoghi chiusi o in ombra possono presupporre l’impiego della sensibilità da 400 ISO che ci fa recuperare due f/stop. Non andrei oltre tale soglia, ma nel caso fosse necessario non createvi problemi a impostare anche 800 ISO, i moderni sensori reggono benissimo tali sensibilità, sia in foto che video.
Anche in Italia esistono mercati famosi, non solo alimentari, Porta Portese a Roma, la fiera di Sinigallia (o Sinigaglia) a Milano nei Navigli, a Palermo la Vucciria, anche se il mercato del capoluogo siciliano ha da tempo perso la sua connotazione commerciale orientandosi in tempi recenti in un luogo a vocazione dove prevale la ristorazione.
I suoi vicoli, un tempo pullulanti di prodotti alimentari sono ormai occupati da locali dove consumare o un pasto veloce, inteso come cibo da strada, o in un posto dove sedersi a gustare i prelibati piatti locali proposti dai numerosi ristoranti. Palermo non ha comunque perso del tutto la vitalità del mercato popolare, e ciò che un tempo era la Vucciria, lo si ritrova in parte anche nell’antico mercato di Ballarò che si sviluppa nei pressi della stazione centrale ferroviaria.
Il mercato non è ovviamente solo merce da portare a casa, numerosi sono lungo le vie, le bancarelle o i locali dove fermarsi per fare una pausa e gustare uno spuntino o assaggiare le prelibatezze del posto. Difficile resistere a qui profumi, si trova di tutto e probabilmente per tutti i gusti.
Ma prima di fermarsi ad assaggiare le specialità proposte approfittiamone per fare qualche foto ricordo. Consigliamo come per le foto delle persone, di chiedere preventivamente ai venditori se possiamo fare qualche scatto ai loro prodotti, difficilmente si otterrà un no, alla gentilezza corrisponde sempre una cortese risposta affermativa.
Ricordiamo una cosa, fotografare il cibo è come fotografare qualsiasi altra cosa, non possiamo eludere le regole compositive. Stesse regole, stessi metodi, regola dei terzi, esposizione, sfocature, non cambia nulla, solo cosi possiamo rendere vivo e interessante uno scatto altrimenti banale.
A causa delle tende parasole dei chioschi spesso le zone mercatali restano molto in ombra, si rende necessario pertanto valutare con attenzione oltre che l’esposizione, il bilanciamento del bianco. Il rischio in questi casi è quello di ritrovarsi con una forte dominante azzurra dovuta all’ombra, impostiamo allora il bilanciamento manuale o selezioniamo quello per le ombre. In ogni caso, sia in fotografia che in video, non è motivo di preoccupazioni, non c’è nulla che non possa essere corretto in post produzione con qualche intervento di poco conto.
Claudio NP
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Newsletter di grandissimo spessore culturale, fotografico e più in generale estetico. Non sono più tempi ormai, ma i contenuti meriterebbero di essere raccolti in una Rivista con carta patinata, come si usava tanti anni fa. complimenti a tutti Vittorio b.