Dieci incredibili anni. Lezione #21 Video

Gli ultimi dieci anni hanno visto uno sviluppo dell’industria cinematografica e video come non si era mai visto.

Il progresso tecnologico è stato talmente veloce che non si riesce ad acquistare un prodotto e goderselo, che passa a volte appena un anno, ed è già uscito il modello successivo, il nuovo avrà tanti miglioramenti tecnologici che spesso non sappiamo resistere alla tentazione di acquistarlo vendendo quanto in nostro possesso, ovviamente svalutato oltremodo.

 

Canon EOS 5D Mark II

 

Tutto inizia più o meno nel 2008 quando Canon mette sul mercato la reflex EOS 5D mark II da 21,1 milioni di pixel, reflex a pieno formato che, oltre a essere una avanzata macchina fotografica, registra video full HD in quick time .mov con compressione video h.264 da 1920×1080 pixel progressivi in 16:9 a 24 e 25 fps per l’area pal, ovvero il formato della neonata televisione in alta definizione. Bisognerà però attendere il modello successivo per passare da appena 9 (come la prima 5D) a 61 punti di messa a fuoco.

Qualche anno dopo infatti, nel 2012, la reflex subisce un importante upgrade con il modello Mark III che sancisce definitivamente il momentaneo predominio di Canon in questo campo.

Era però stata temporalmente Nikon ad avere introdotto per prima la funzione di video registrazione nella reflex formato Aps-c D90 ma con un meno performante HD ready da 1280x720p, poco appetibile al mondo professionale.

 

Nikon D90

 

Si capisce subito che, con un investimento inferiore, rispetto ai costi delle telecamere professionali e/o broadcast, è adesso possibile fare video riprese con un budget alla portata di una fetta di pubblico molto più ampia. Se poi teniamo presente che chi acquistava la nuova reflex probabilmente aveva già il corredo di lenti disponibile perché già cliente Canon, il gioco era semplice.

A ruota anche gli altri produttori di reflex cominciarono ad aggiungere la videoregistrazione nelle proprie macchine, le reflex si confermano pertanto le protagoniste assolute del mercato fotografico e video. In quegli anni abbiamo purtroppo assistito anche all’uscita di scena di marchi che hanno fatto la storia della fotografia, Kyocera esce dalle scene nel 2005 portandosi dietro la fine delle fotocamere a marchio Contax-Yaschica. Minolta la storica azienda fondata a Osaka (Jp) nel 1928, diventata poi Konica-Minolta, cede nel 2006 la divisione imaging alla Sony che proporrà successivamente un suo sistema di reflex digitali con l’innesto obiettivi a baionetta Konica-Minolta.

 

Sony Alpha 100

 

Gli anni successivi hanno visto la nascita del sistema fotografico chiamato inizialmente CSC ovvero Compact System Camera, oggi meglio conosciuto come sistema mirrorless. Sony e Fujifilm a partire dal 2013 hanno gettato le basi, con i loro avanzati sistemi fotografici, proponendo camere senza specchio in 35mm e Aps-c Sony e nel formato Aps-c Fujifilm, quest’ultima attiva anche nel segmento delle medio formato.

 

Fujifilm X-T3

 

Recentemente Panasonic fa una inversione di scelte aziendali e entra a gamba tesa nel segmento delle mirrorless 35mm, pur senza abbandonare il formato ridotto Micro 4/3, proponendo la sua versione di mirrorless professionali con l’innesto ottiche condiviso con la giapponese Sigma e la tedesca Leica, il sistema L-Mount.

 

 

Ma perché le reflex con funzione video hanno avuto questo successo?

Non è stato solo un semplice problema di costi e di ingombri ridotti rispetto alle telecamere, il successo è dovuto anche alla qualità del segnale video registrato rispetto alle videocamere.

Le dimensioni contano e quando si parla di sensori per la video ripresa è chiaro che poter contare su un sensore enorme da 24×36 mm è un vantaggio rispetto ai minuscoli sensori delle telecamere ENG, che avevano a quei tempi dimensioni ridotte anche se tripli, con tagli da 1/3”, 1/2” e 2/3”.

 

Arri Alexa

 

Per la prima volta in ambito video si potevano ottenere riprese con la profondità di campo ridotta tipica della tecnica cinematografica, cosa che i piccoli sensori non potevano fisicamente permettere.

E poi immaginate anche un altro problema che affliggeva i minuscoli sensori, stipare 2 milioni di pixel, quanti ne servono per la registrazione full HD da 1920×1080 pixel, su una superficie ridotta non è come inserirli su una superficie immensamente più grande.

È vero che i sensori della fotocamere essendo principalmente destinate alla ripresa fotografica avevano già una 20ina di milioni di pixel, ma erano comunque distribuiti su una superficie molto più grande di quella che contraddistingueva i sensori da videocamera.

Si potevano così ottenere riprese video con una estesa gamma dinamica e rumore ridotto anche in condizioni di scarsa illuminazione.

Inizialmente girare video con una macchina fotografica presentava dei problemi rispetto a farlo con una telecamera.

La mancanza di uscite video dedicate di stampo professionale come i connettori bnc per il time code e il genlock ne limitavano fortemente l’utilizzo in una regia multicamera, la mancanza iniziale di monitor orientabili ne limitava i movimenti e le posizioni inusuali di ripresa, la mancanza di ingressi audio professionali Cannon limitavano il collegamento di microfoni esterni, la mancanza di autofocus continuo ne limitava l’utilizzo in ambiti in cui una videocamera era abitualmente utilizzata come ad esempio riprese sportive e non ultima la durata limitata della singola clip.

Col tempo ogni singolo elemento è stato abilmente superato tranne che per alcune ovvie limitazioni fisiche relativamente ai connettori. Il fuoco continuo è stato introdotto qualche anno dopo così come la possibilità di mettere a fuoco sul monitor touch screen semplicemente toccando lo schermo e poi le innovazioni sui sensori di tipo stacked e retroilluminati.

La ripresa logaritmica che ha ampliato la gamma dinamica e la registrazione video 4:2:2 in UHD televisiva 16:9 e 4K e 8K DCI 17:9 cinematografica nonché la ripresa in formati Video Raw o Apple ProRes sono gli ultimi elementi aggiunti a ciò che appena 10 anno fa non solo sembrava impossibile ma addirittura neanche pensavamo potesse esistere.

 

Sony PXW Z450

 

Questa in sintesi la storia recente degli ultimi dieci anni di progressi tecnologici che hanno stravolto il mondo delle fotocamere, passate da semplici macchine fotografiche a sistemi di ripresa video avanzati, talmente avanzati che possono essere tranquillamente utilizzate per impieghi televisivi e cinematografici.

Abbiamo per esigenze di spazio riassunto in maniera stringata un racconto emozionante, fatto di aziende e di persone che hanno permesso a tutti noi di realizzare un sogno, aziende che hanno fatto a gara per tirar fuori in poco tempo idee innovative che hanno rivoluzionato il mondo della video ripresa, il mondo dei film maker, dei content creators e degli amatori.

Aziende che hanno permesso a tutti di esprimersi, con strumenti che prima non esistevano.

Le fotocamere non sono l’unico strumento possibile per realizzare i contenuti audiovisivi, diciamo che possono essere la base di partenza di sistemi integrati per raggiungere obiettivi sempre più alti.

Accanto a loro, aziende note del settore fotografico e cinematografico, producono macchine sofisticate destinate al mondo delle produzioni televisive e della cinematografia. Canon da sempre attiva nel mondo dell’imaging ha in catalogo le macchine della serie C come Cinema, cinecamere abitualmente utilizzate in ambito professionale, televisivo e cinematografico, pensiamo ad esempio alla C100 o alle C200, 300, 500.

 

Canon C500 Mark II

 

Panasonic propone le Varicam, Sony le CineAlta e le FX, anche Blackmagic, azienda famosa per il noto software di editing DaVinci Resolve ha in catalogo macchine per tutte le esigenze. Non possiamo non citare la Red che con le famose One e Epic è presente nei set di tutto il mondo.

Accanto a loro vi sono poi le aziende che operavano con la pellicola e hanno saputo realizzare macchine digitali di altissimo livello utilizzate abitualmente come standard nei set di tutto il mondo, parliamo della Arri con le famose Alexa e Amira o Panavision con il suo catalogo di prodotti destinati alle produzioni cine.

Avere una buona camera per fare video riprese è come avere un auto senza ruote, non andiamo da nessuna parte senza di esse, pertanto per completare una buona camera serve un set di buone lenti, per non mortificare le prestazioni della sezione di ripresa.

Lo abbiamo già detto in altre occasioni, i corpi cambiano, passano di moda o saranno presto superati, le lenti restano, quasi per sempre.

Per cui il consiglio che ci sentiamo di dare è di non risparmiare su di esse, saranno il nostro biglietto da visita di una ripresa di qualità.

Lenti fotografiche o cine, vanno bene entrambi, come abbiamo già scritto, l’importante è che abbiano una buona luminosità per cui preferire aperture da almeno f o t/2.8 e che non producano respiro, il focus breathing, durante la messa a fuoco.

Sulla questione autofocus o manual focus ci siamo già espressi, le lenti moderne fotografiche, a parte rari casi, sono tutte autofocus l’importante è che sia disinseribile o dal corpo o dall’obiettivo stesso.

Se poi la lente è anche stabilizzata, meglio, ci servirà ad attenuare le naturali vibrazioni nell’uso a mano libera.
Obiettivi di qualità presuppongono l’uso di filtri di altrettanta qualità per cui non lesioniamo nell’acquisto dei filtri ND che ci serviranno a ridurre la quantità di luce in esterna.

Anche le luci vanno scelte con oculatezza, devono garantire un buon controllo della temperatura colore e la variazione costante dell’intensità luminosa.

La registrazione audio dovrà avvenire con microfoni adeguati al livello della nostra realizzazione preferendo registratori esterni per il suono da catturare in presa diretta e capsule antivento idonee.

Insomma il mondo della video ripresa nonostante sia cambiato il mezzo, passando dalle pesanti e ingombranti telecamere alle moderne reflex e/o mirrorless, non è cambiato dal punto di vista delle esigenze accessorie, anzi possiamo senz’altro dire che i margini sono più stringenti.

Oggi non possiamo più permetterci di sbagliare, le televisioni ad alta definizione hanno una resa impietosa sugli errori di ripresa, ogni piccola sfocatura, ogni piccola sbavatura del suono viene restituita tale e quale e c’è ne vuole a dire “è stata una scelta artistica”, lo abbiamo sempre detto, prima di “sbagliare” di “rompere le regole” bisogna conoscerle è solo allora le potremo infrangere con cognizione di causa.

 

Claudio NP

 

 

RED Scarlet-W

 

 

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