Stefano Michelin. MFW2020 BackStage e CoronaModa-19

La Settimana della Moda di Milano è uno degli appuntamenti più importanti a livello nazionale ed internazionale che anche quest’anno, malgrado tutto, ha dato vita a giorni di eventi, spettacoli, sfilate, incontri e via dicendo.

Ovvio, tutto in linea con nostro nuovo modo di vivere e di lavorare, fatto di mille attenzioni, precauzioni e prevenzioni ma forse proprio questa maggiore distanza fisica (il distanziamento) e psicologica (l’uso di mascherine che coprono il volto), oltre ad una maggiore consapevolezza green che anche in questo settore sta facendo sentire i suoi effetti (e grazie a Dio visto poichè pare che il fashion sia il secondo settore più inquinante a livello globale dopo la produzione di combustibili fossili e non pensiamo ai gradi marchi che producono capi di qualità ma alla miriade di produttori dozzinali a basso prezzo), ha riportato la Moda ancora più vicino alla gente.

 

© Stefano Michelin

 

Molte persone, compreso il sottoscritto fino a qualche anno fa, vedono la Moda come qualcosa di lontano ed inarrivabile, un mondo di vizi e viziati ma basta conoscere, anche solo superficialmente, il mondo Moda per sapere che in realtà è così solo in parte.

Senza voler fare una lezione di storia della Moda, anche perché non sono un docente e non ne sarei capace, è bene sapere che la Moda, così come noi comunemente la intendiamo, nasce intorno agli anni ’60 dove si passa dal confezionamento di abiti sartoriali, nuovi o riciclati da fratelli maggiori, genitori o nonni, a vestiti già pronti da indossare, il cosiddetto prêt-à-porter.

Gli stilisti dell’epoca, in particolare di Francia, Inghilterra e Italia, colgono le trasformazioni culturali e social che hanno caratterizzato i magic 60’s e si trovano a dover “inventare” qualcosa per la gente che ha sviluppato una propria identità.

Sono anni in cui esplodono le tendenze e si aprono le porte del benessere moderno. Le persone hanno fame di bellezza e novità e si guarda al futuro con occhi nuovi. Sono gli anni delle esplorazioni lunari, della diffusione della TV e delle automobili. E’ un attimo che in milioni scoprono nuovi modi di vivere.

L’industria Moda raccoglie tutti questi “input” sociali e li trasforma in vestiti comodi, veloci da indossare, colorati e magari fatti con materiali nuovi, quali il nylon o la plastica. E’ una corsa al produrre e allo sfornare novità, tendenza che poi ha preso anche pieghe incontrollate ed eccessive.

Ma la Moda non vuol dire solo i grandi brand della Fashion Week. Oggi è anche, soprattutto, il miliardo di negozi, dalla piccola attività sotto casa al mega store da centro commerciale, che inseguono le tendenze, emulano i grandi capi e offrono (al 99.9% delle persone) capi dal costo più contenuto.

E’ un universo assai vasto, con mille sfaccettature, che però sta forse tornando su un piano più vicino a tutti.

 

© Stefano Michelin

 

In occasione di una di queste sfilate appunto, ho avuto il piacere di seguirne i retroscena, dalla preparazione all’ingresso in sala ecc. Ho fatto anche qualche foto alla sfilata vera e propria ma trovo molto più sensato, dal punto di vista fotografico, parlare del backstage che non di ragazze che, perfettamente truccate e vestite, camminano in linea retta.

Certo, i ritmi sono frenetici e le indicazioni vanno seguiti alla lettera: chi indossa cosa, come lo indossa, come si trucca e pettina, l’ordine di uscita e via dicendo ma, se vi può interessare, tutto si è svolto nella massima tranquillità e collaborazione.

Ogni tanto un’ostia è partita (ok, è sempre lavoro) ma né tra stilisti o truccatori, modelle o hair stylist, ci sono state scene isteriche.

Anche in questo caso, ovviamente, le precauzioni per limitare la diffusione del virus sono state un obbligo il che, per chi prepara le ragazze, è un handicap non da poco.

 

© Stefano Michelin

 

Nella mia piccola carriera, ho avuto molte più difficoltà in altri ambiti e non è solo in questo settore che trovo la maggior parte del mio lavoro ma anche quello che si sta rivelando più interessante proprio perché “dietro” mostra un lato che “davanti” non ti aspetteresti.

Poche sere fa, in tv è passato uno speciale sul grande Giorgio Armani, una persona che è impossibile non conoscere anche per chi è ad anni luce da questo ambiente. La cosa che maggiormente colpisce di una persona così è la totale, assoluta e quasi maniacale dedizione per il proprio lavoro, dagli esordi, comunque non facili anche per lui, al successo mondiale, altrettanto non facile da gestire.

Eppure, anche poco prima del lockdown, pare sia stato visto nella vetrina di uno dei suoi negozi a sistemare un manichino. Lui, Armani.

La morale, scontata e banale, è sempre quella. Facciamo quello che amiamo senza fermarci alle apparenze, assaporando tutto, dalle fondamenta al tetto senza fermarci al solo aspetto esteriore e impariamo sempre dai grandi maestri.

 

Stefano Michelin

 

 

 

 

 

 

 

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