© Roberto Besana

“I pubblicitari bisognerebbe ammazzarli da piccoli” è stato il primo pensiero che mi ha attraversato la mente quando ho visto questa fotografia di Roberto Besana. «Quando ho visto questa pubblicità non ho saputo trovare una giustificazione…», ha scritto inizialmente il mio amico fotografo, giustificazione che però ha poi subito individuato in un mercato che ci impone, quasi sempre sfruttando l’enorme capacità persuasiva delle immagini, di acquistare quello che si crede di scegliere.

Qualcuno sostiene che i pubblicitari siano gli artisti del nostro tempo. Se ne può discutere, ma di sicuro sono dei “creativi”, pagati anticipatamente, cui si commissiona un’opera il cui scopo è fornire al committente un tornaconto. In questo caso si invita a comprare più automobili e a servirsi meno del treno: cioè a fare guadagnare più denaro ai committenti del tabellone pubblicitario; e a intasare le strade e le autostrade e a inquinare maggiormente l’ambiente in cui viviamo.

Questa pubblicità aniconica oltre a essere decisamente stupida è anche uno stupido plagio. Da anni, percorrendo la strada statale che da Milano porta a Sondrio, si può leggere, all’ingresso delle gallerie, il messaggio originale, quello intelligente, scritto in nero e con caratteri simili, che recita: «+ treno – auto». Ora, se è comprensibile che il committente desideri incrementare la vendita di automobili, è inammissibile, a mio avviso, e del tutto vergognoso che, per ottenere quello scopo, abbia accettato la proposta della stupida declinazione dell’originario intelligente messaggio ecologico.

Colgo l’occasione per ricordare l’importanza del supporto delle immagini: la stessa immagine – in questo caso lo stesso messaggio – muta di significato se supportata da un tabellone pubblicitario o dalla pagina di un periodico come questo: nel primo caso è un invito a implementare l’acquisto di automobili; nel secondo l’esplicita denuncia di una miope politica egoistica, noncurante di contribuire all’inquinamento del pianeta che ci ospita.

Nello Rossi

P.S.: Chissà se il “pontefice” leghista sa che la linea ferroviaria Milano-Sondrio, non diversamente da tante linee ferroviarie siciliane, è ancora a binario unico.

 

 

 

 

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Con un lungo passato da manager editoriale, Roberto Besana opera nello sviluppo e nella realizzazione di progetti culturali, con eventi, mostre, convegni e pubblicazioni. Le sue immagini sono principalmente “all’aria aperta” dove lo portano i passi; i temi legati a natura, ambiente e paesaggio sono i suoi principali filoni di ricerca. Suoi lavori fotografici compaiono in libri e quotidiani, siti web e riviste. Al suo attivo, svariate mostre personali e collettive. L'amico Nello Rossi è nato a Genova nel 1947, è emigrato a Milano nel 1973, dove ha insegnato qualcosa e appreso molto nei Corsi 150 ore per lavoratori. Verso la metà degli anni Ottanta ha avuto la grande opportunità di conoscere Ando Gilardi e di collaborare a Fhototeca. Da nove anni condivide su varie bacheche in Facebook le proprie riflessioni sulle immagini (“Una foto al giorno leva l’ignoranza di torno”, “Cartoline a Ponzone”, “Cartoline a Ponzone in ritardo”).

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