Una bellissima recente iniziativa: 100 fotografi per Bergamo.
100 autori del mondo della fotografia di moda, arte, architettura, ritratto, donano una loro stampa; acquistandola aiuterete a rinforzare la terapia intensiva dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il prezzo di vendita è di 100€.
C’è urgenza, si deve fare il tutto entro pochissimi giorni, quanti verranno a conoscenza dell’iniziativa? Suspense…
In ambito di chi ruota attorno al mondo della fotografia, per passa parola, per condivisione nei social, indubbiamente si saprà di tale vendita, ma al di fuori, in altri ambienti?
Eppure va benissimo, incredibile, ce l’hanno fatta, in 24 ore è stata raccolta la cifra auspicata, buon segno naturalmente anche per la fotografia in generale.
Se fosse una iniziativa che si ripete ciclicamente o in modo costante, senza l’aspetto della beneficenza, come per esempio una galleria on-line, contribuirebbe a far crescere una domanda, un possibile ed auspicabile mercato.
Ci sono vari aspetti da considerare. Perché mai una persona dovrebbe comperare una fotografia? Cosa se ne fa? Indubbiamente ci sono vari generi di fotografia. Quella di reportage, attualità, documentazione, viaggia su altri canali in genere. Metti caso di una stupenda, significativa, immagine di un bimbo che piange tra le macerie di una città distrutta, cercando i suoi genitori dispersi, forse morti. La appendereste in una bella cornice sulla parete dietro il tavolo della sala da pranzo? Potreste aver il piacere di osservarla giorno dopo giorno, accarezzandola con lo sguardo, mentre magari gustate un pranzo raffinato e degustate un vino d’annata?
Indubbiamente di sono generi fotografici più adatti, chiamiamola tout court “fotografia artistica”, che sia un bel nudo, un paesaggio, una foto astratta , un mosso creativo, un vedo e non capisco bene cos’è, una foto di street particolare o altro.
Molti si dedicano a questo genere di foto, il più delle volte per passione, per esigenza personale di esprimersi, di mettere “fuori” quello che hanno “dentro”, più raramente per professione, moltissimi vivono di un altro lavoro. Eh abbiamo ancora un rapporto derivato da un retaggio culturale molto “romantico” con l’arte, come se i soldi fossero cosa sporca, come se l’essere pagati incidesse sulla purezza della nostra arte. A Michelangelo i soldi non sembravano affatto sporchi. Quanto si faceva pagare?
Per la facciata di San Lorenzo a Firenze quanto ha guadagnato? Il contratto viene stipulato il 19 Gennaio 1518 per la “modica” cifra di 40’000 ducati, circa 20.000€ attuali, facendo i dovuti calcoli e proporzioni. Insomma si stima che guadagnasse l’equivalente di circa 25.000€ euro, pagava l’affitto di casa circa 500€, non aveva spese di bollette luce, acqua , gas, canone televisivo, assicurazione auto ecc. Soldi meritatissimi, era un grande artista, gli veniva giustamente riconosciuta la sua arte.
Ok, difficile che voi riusciate a far riconoscere in modo remunerativo la vostra arte, ed è una sorta di riconoscimento che può fare piacere, in qualche modo distingue il l’artista professionista da chi lo fa solo per passione. Anche se avere i like di followers e l’ammirazione degli amici è pur sempre una bellissima soddisfazione.
Ne ho parlato con un amico fotografo, Andrea Gottardi, dedica tutto il suo impegno alla fotografia come espressione artistica.
Si lamenta di come attualmente per i nativi digitali la fotografia sia spesso diventata una sorta di “feticcio” per i pochi che ne riconoscono il valore. Poi magari quando le fotografie vengono stampate e viste, ci sono persone che se ne innamorano e le comprano per averle.
Le fotografie devono circolare, dal vivo e non solo sul web, l’80% le foto che ha venduto, sono state viste dal vivo. In più ci sono moltissime gallerie online al giorno d’oggi, Qualcosa funziona, ancora non molto in Italia. Per sua esperienza, non c’è ancora abbastanza cultura fotografica in Italia per distinguere tra la cascata di immagini che ci piove addosso ogni giorno da un immagine che può avere un valore artistico.
Mi ha detto: “oggi vale più l’artista come personaggio che l’opera in sé. Però a casa si appende un opera, non un artista. Praticamente in modo autonomo nessuno sa scegliere, il ‘mi piace e lo compero’ è rarissimo in Italia. La fotografia è oggi è alla portata di tutti, dai più piccini ai centenari, con uno smartphone è facile. Chi è in grado di giudicare tecnica, emotività, concetto? Pochi, ed è tra quei pochi, che forse qualcuno si innamora, ed ancora ha il budget per sostenere il prezzo di un lavoro artistico. Eppure 2-300 euro per un tatuaggio si spendono senza rimorsi, per una fotografia non ne vale la pena, se l’artista non è cosi importante da potersi vantare dell’acquisto con gli amici.
È assurdo, anche considerando che mai come oggi l’interesse per la fotografia è alto, e alle mostre importanti fanno la fila per entrare, sono diventate un fenomeno di massa o quasi, viaggiano di città in città. Come ogni lavoro, la fotografia è fatta di ricerca, preparazione, produzione e commercializzazione. Se uno vuol vivere di fotografia, deve adeguarsi in tutti sensi al mercato dei prodotti, altrimenti lo tiene come hobby. Siccome in pochi ci riescono, siamo sommersi da hobbisti, anche molto bravi, ma sminuiscono con i loro prodotti chi lo fa per vivere.
C’è troppa confusione tra hobby e lavoro. attualmente i social sono quasi l’unico mezzo rimasto per farsi conoscere al grande pubblico, le riviste che una volta promuovevano nuovi autori promettenti sono ormai chiuse. Sono iscritto ad un paio di gallerie online, ho dei contratti con un paio di gallerie reali, per il resto mi promuovo ed investo da solo, fa parte del mio lavoro. Vedo immagini di fotografi davvero creativi, in campo internazionale ce ne sono è in Italia che tutto si affossa e si confonde. Li seguo, sperimento, li stimo.
Eugenio Recuenco al momento è di grossissima ispirazione. in Italia trovo molto creativa Dayana Montesano che vale la pena di seguire, non tecnica ma arte, vera creatività. In questo periodo di forzata clausura causa virus il ‘piccolo teatrino delle 4 stagioni’ è una sorta di giochino per passare il tempo e liberare la mente.
Sono sempre ‘secret stories’, ma non potendo in questo momento fare ritratti mi dedico allo still life, anche se ci sono decine e decine di esperimenti che non ho mai pubblicato perché sono parte del processo creativo per far avanzare le ‘secret stories’.
Conta che per ogni foto pubblicata ce ne sono 10-15 che non verranno mai rese pubbliche ma che mi servono tanto per vedere la luce in fondo ai tunnel.
Una parte del processo creativo rimane invisibile ai più, il 90%! Anche perché non ci sarebbe un motivo, non verrebbe capito, e tuttavia è uno step intermedio indispensabile”.
Ok dunque esistono valide aste di fotografia all’estero, e le potete raggiungere con le vostre opere, non vi dico i nomi, che diamine è un un lavoro di ricerca che se vi interessa dovete condurre da voi.
Chi compera alle aste? I collezionisti comperano fotografie singole o serie di autori conosciuti, anche a quotazioni assai alte.
Tanto per dire, una foto di Francesca Woodman, ‘Figure with marble column’ (macdowell colony, peterborough, new hampshire) è stata battuta da Sothebys, il 3 ottobre 2019 a 43,750 USD.
Poi ci sono molti appassionati, comperano una fotografia semplicemente perché gli piace, per arredare casa, senza che l’autore debba essere per forza un nome noto. Difficilmente all’inizio le vostre foto potranno essere battute a un prezzo decente.
Tuttavia, anche se rientrate a mala pena nelle spese, il sapere che una vostra foto è appesa nel salotto di un appassionato in Australia, in Canada o in Giappone, può essere una bellissima soddisfazione.
In più, come accennato anche da Andrea Gottardi ci sono le gallerie on-line, ne ho contattata una, ce ne sono molte altre. Riassumo in poche parole quanto mi hanno detto di rilevante:
“Thank you for your interest in joining Singulart! You can apply here: https://www.singulart.com/en/landing
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