Buona Pasqua!… se vi parlassi de “Ru Cucuruozze”come tipico dolce pasquale molti assumerebbero una espressione a punto interrogativo. Eppure in quel di Agnone non è Pasqua senza Cucuruozze.
Viene spesso guarnito con uova intere guscio compreso, a volte colorate.
Però si sa, il Molise non esiste, figuriamoci l’Alto Molise!
Un napoletano osservandolo esclamerebbe che è “Nu Casatiello”!
Nell’idioma partenopeo, quando ci si rivolge ad una persona pesante e noiosa dandole del Casatiello ci si riferisce all’apporto calorico della torta salata che impera sulle tavole, il giorno di Pasqua, nell’areale campano. Sulle origini non sussistono dubbi e, per averne prova, basta cliccare la parola Casatiello su Google, per notare che la parola non esiste se non affiancata dall’aggettivo “napoletano”.
Tuttavia il casatiello in Molise ha un quasi equivalente nel Fiadone, prodotto, tra altri analoghi ingredienti, con avanzi di caciocavallo. Se vuoi sapere l’origine di tale bizzarro nome basta assaggiarlo. Ti devi massaggiare il gargarozzo e spingere giù un boccone di fiadone con un buon bicchiere di vino per gustarlo al meglio, altrimenti ti prende il fiatone. È bellissimo attraverso il cibo scoprire che molte pietanze pasquali hanno origini antichissime, e che la Pasqua stessa ha origine in riti pagani diffusi in tutto il continente.
È innegabile come la Chiesa sia riuscita a innestare il seme della nuova fede sull’antico ceppo del paganesimo. Negli stessi simboli quotidiani della Pasqua, del resto, ritroviamo antiche credenze.
A cominciare dall’uso nordico del «coniglietto pasquale» (Easter Buny), miti e simboli pagani persistono ancor oggi: l’animale più fertile in assoluto, legato al simbolismo lunare della ciclicità e della trasformazione, figura non a caso dell’Osiride egiziano, diviene ben presto il simbolo del rinnovamento della vita e della primavera.
Il cibo del corpo è cibo per la mente, è una realtà diffusa in ogni popolazione sulla terra.
Ad essere antropologi magari si potrebbero ravvisare forti analogie tra il rito della comunione e riti antropofagi.
L’introiettare nutrendosene, per crescere spiritualmente, le doti dell’avversario o, nella nostra società, di persone socialmente stimate.
“Camminando e cantando la stessa canzone
Siamo tutti uguali chi é d’accordo e chi no”
cantava Sergio Endrigo.
Il problema tremendo è che non siamo consapevoli di cantare in fondo tutti la stessa canzone e, andando tutti verso una stessa direzione, siamo tutti uguali.
La colomba è un altro tipico dolce Pasquale, nell’attuale ricetta è di origine del nord Italia. La colomba viene considerata un simbolo di pace.
Questo significato risale molto probabilmente alla lettura di un episodio della Genesi in cui fu proprio una colomba a portare un ramoscello d’ulivo nel becco a Noè dopo il diluvio universale per indicare la fine delle ostilità tra Dio e il suo popolo. Ma a ben guardare, ancor prima, ai tempi di Greci, Egizi e poi Romani per le cerimonie sacre veniva preparato un pane a forma di colomba cui si attribuivano proprietà rituali e magiche. I Cristiani acquisirono questa tradizione attribuendo alla colomba il simbolo della Pace interpretando così l’episodio citato nella Bibbia.
Meglio di questi tempi rifugiarci nelle uova che, pur non essendo esplicitamente simbolo di fratellanza e pace, sono almeno simbolo di ricrescita, fertilità, speranza.
Ora vi chiederete: sìsì, vabbè ma cosa hanno a che fare le uova con l’arte e sopratutto con la nostra amatissima fotografia?
Anzitutto la forma dell’uovo è perfetta, identica in ogni animale oviparo, anche cambiano le dimensioni a secondo dell’animale che ha deposto l’uovo. Resta il fatto che ancora non si è riusciti a capire se sia nata prima la gallina o prima l’uovo. Il buon Dio aveva inizialmente pensato a una forma cubica per le uova, ma le galline invece di un simpatico coccodè strillavano ahiahiahi!
Così ripensandoci escogitò una forma semplice ma perfettamente adatta, facile anche da disegnare geometricamente. Tendendo l’arte alla perfezione non poté che essere affascinata dalle uova.
Raffigurazioni di uova si trovano in opere di tutti i tipi, gli stili e i materiali. La più celebre è forse la grande tempera e olio su tavola di Piero della Francesca, oggi conservata nella Pinacoteca di Brera a Milano, databile al 1472 circa e nota come Pala di Brera, o Montefeltro. E’ una Sacra Conversazione con la Madonna col Bambino, sei santi, quattro angeli e il donatore (Federico da Montefeltro).
Al di la della forma, l’uovo è il simbolo della Resurrezione: il guscio rappresenta la tomba dalla quale esce un essere vivente. Per i pagani l’uovo è il simbolo della fertilità: l’eterno ritorno alla vita. I Greci, i Cinesi ed i Persiani se li scambiavano come dono per le feste Primaverili.
Non c’è dubbio che l’arte oltre a tendere alla perfezione sia da sempre profondamente simbolica, esprimendo concetti in segni grafici.
Anche fotografici.
Molti fotografi si intrigarono nella rappresentazione di uova.
Tra questi Man Ray con “L’oeuf et le coquillage”, solarisation, (ca 1930) battuto in una recente asta a 1.600€.
Philippe Halsman rappresentò fotograficamente Salvador Dalì dentro un uovo.
Una scelta perfetta essendo Dalì stesso affascinato dalla rappresentazione di uova.
Josef Sudek nelle sue nature morte sul davanzale, fotografò spesso delle uova, anche ricorrendo a un perfido trucchetto, nascondendole a volte dietro un bicchiere sfaccettato che ne proiettava l’immagine rifratta.
Mi è piaciuto spesso cimentarmi fotograficamente lasciandomi influenzare da Sudek, provando a mettendoci dentro anche un pizzico di surrealismo e di pop art.
Provateci, vi divertirete a scoprire quanti spunti possa offrire un uovo.
Se non vi basta potete cimentarvi e divertirvi con innumerevoli, pazzeschi esperimenti.
Vi lascio con un giochino.
Il coniglietto di Pasqua ha nascosto sul mio davanzale 9 uova, però uno è di legno, un uovo per rammendare i calzini.
Mi aiutate a trovarle????
Oh buona Pasqua a tutti voi fotografi, giovani, vecchi e meno vecchi, sempre bambini!!!
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo sito web può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in alcuna forma e con alcun mezzo, elettronico, meccanico o in fotocopia, in disco o in altro modo, compresi cinema, radio, televisione, senza autorizzazione scritta dell’Editore. Le riproduzioni per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da New Old Camera srl, viale San Michele del Carso 4, 20144 Milano. info@newoldcamera.it
All rights are reserved. No part of this web site may be reproduced, stored or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical or photocopy on disk or in any other way, including cinema, radio, television, without the written permission of the publisher. The reproductions for purposes of a professional or commercial use or for any use other than personal use can be made as a result of specific authorization issued by the New Old Camera srl, viale San Michele del Carso 4, 20144 Milan, Italy. info@newoldcamera.it
©2023 NOC Sensei – New Old Camera Srl
Grande Giorgio!