NEL VERSO DELLA FOTO, tra covid e caso

Sono passati poco più di due anni da quando con l’amico di sempre, il poeta filosofo Francesco Paolo Tanzj organizzammo un abbraccio tra fotografia e poesia, consapevoli entrambi da molti anni che fotografia e parola possono completarsi a vicenda. Sappiamo che A. Adams diceva che “la fotografia è come una barzelletta, se la devi spiegare vuol dire che non é venuta bene”, valeva sicuramente per lui, ma non è un aforisma universalmente valido.

 

© Francesco Cito

 

Basta pensare a un qualsiasi reportage pubblicato su un qualsiasi giornale, in cui le foto pubblicate vengono accostate ad testo dell’articolo per avvalorarlo. Sappiamo che avviene anche il contrario, assai spesso i fotografi accostano alle loro fotografie poesie che hanno ispirato il loro scatto e lo motivano.

Siamo amici dal tempo della scuola io e Francesco Paolo Tanzj, per me semplicemente Checco, alla romana. Dai tempi in cui pubblicavamo insieme ad altri amici un giornalino delle nostre fantasie che stampavamo al ciclostile nella sede dei Radicali di Torre Argentina. Che felicità usare tale portento tecnologico in una stanza stretta, tappezzata da matrici inchiostrate, che come uno si girava rischiava di trovarsi una matrice attaccata sul retro dei calzoni. In cambio del favore concesso dovevamo verificare, confrontare, autenticare, una per una le firme di quegli otto referendum, indetti intorno al 1973-74!

Dunque dicevo, nel maggio 2019 Checco ed io organizzammo “Scatti Di-Versi”, pubblicato da “Edizioni Tracce” il libro conteneva poesie di 25 poeti, tra i più importanti attualmente in Italia, che avevano dedicati i loro versi agli scatti di altrettanti fotografi. Circa un anno dopo iniziò la pandemia nella quale siamo ancora immersi sebbene, auspicabilmente, ne stiamo uscendo.

 

© Claudio Vitale

 

Mesi or sono dall’incontro di Checco col fotografo Claudio Vitale ad Agnone (Alto Molise) dove entrambi risiedono, nasce l’idea di proseguire, di fare l’inverso. Questa volta saranno i fotografi a commentare con uno scatto una poesia. L’idea viene a Claudio Vitale, fotografo professionista, che insieme a Tanzj ha organizzato tutto, coinvolgendo il primo molti suoi amici fotografi professionisti, il secondo i poeti. Io data la distanza ho collaborato parzialmente, coinvolgendo miei amici fotografi. E’ avvenuta una vera e propria originalissima lotteria, in un bussolotto c’erano i nomi dei fotografi, in un altro quelli dei poeti. Claudio ha estratto a sorte gli accoppiamenti dei nomi, quale fotografo avrebbe commentato con un suo scatto i versi del poeta affidatagli dal caso.

 

© Isabella Balena

 

Sono stati coinvolti 26 fotografi, spesso assai importanti, tra i quali ne estraggo a sortequalcuno per non far torto a nessuno: Gin Angri, Stefano Babic, Isabella Balena, Manfredo Pinzauti, Francesco Cito, Domenico Tattoli, Angelo Cirrincione, Francesco Comello, Patrizia Riviera, Roberta Priori.

È stata una corsa contro il tempo il pubblicare il libro, volevamo fosse pronto prima dell’estate per presentarlo pubblicamente.

Il caso, questa volta, ci ha messo uno sgradevole zampino.

Dovevamo pubblicare con “Edizioni Tracce” avevamo già preso accordi quando l’editore che aveva pubblicato ottimamente “Scatti Di-Versi” improvvisamente morì, ci siamo quindi rivolti a Edizioni Graus, è uscito “Nel Verso della Foto”, già reperibile anche in molte librerie, basta cercare con Google.

 

@ Roberta Priori

 

Ad onor del vero, pur se l’edizione è graficamente ed editorialmente assai ben curata, con poesie e a fronte fotografie, in coda le bio di tutti i partecipanti, alcune fotografie non sono state stampate in modo perfetto, è stata impossibile una prova di stampa.

Ce ne scusiamo con i fotografi.

Tuttavia il libro resta, l’intento è stato raggiunto.

Tanzj e Vitale, scrivendo a quattro mani, lo spiegano nell’introduzione:

 

se fotografare è ‘scrivere con le immagini per offrire un modo unico e unificante per lasciare una piccola traccia in chi osserva, in chi legge… e scrivere è trasportare da sé agli altri le proprie idee e convinzioni, i propri sogni, le proprie intuizioni e riflessioni, in una circolarità che ci fa essere uno in tutti e tutti in uno’ il nostro obiettivo è quello di dimostrare una volta per tutte che ciò che conta è andare al di là dei differenti sistemi interpretativi per giungere – insieme – a una sinergica forma di creatività senza più confini.

Che sia il fotografo o il poeta a indicare una via, l’importante è percorrerla insieme, senza se e senza ma…

Non è stato facile coordinare e fondere 52 diverse individualità, ma speriamo di aver concretizzato, in questo libro, l’idea che la commistione di differenti modalità espressive sia sempre e comunque fruttuosa, stimolante e divertente.

 

 

 

© Patrizia Riviera

 

Così, da programma:

Sabato 19 giugno (ore 17:30), presso la Galleria Arte Sempione in Corso Sempione 8 a Roma, avrà luogo la prima presentazione pubblica di Nel Verso della FotoGraus Edizioni (Napoli) con Saluto iniziale di Laila Scorcelletti, e collaborazione dell’IPLAC,

 

Il Verso della Foto

 

 

Saranno lette le poesie e proiettate le fotografie,i  fotografi e i poeti potranno incontrarsi e brindare insieme a voi.

Tutto in presenza, sia pur con le distanze e il rispetto delle norme prescritte.

Francesco Tanzj nel frattempo, si sta attivando per ulteriori presentazioni altrove.

 

 

© Gin Angri

 

 

Ora per farvi immergere, sempre estratto a sorte, un breve saggio poetico/fotografico di quanto pubblicato.

 

MISTERO

Francesco Paolo Tanzj, fotografia di Domenico Tattol.

L’ho visto nei tuoi occhi

troppo grandi – per non colmarsi di lacrime

per non cedere al minimo errore

cosa vuoi che ti dica:

sono un po’ me stesso e un po’ nessuno

cosa vuoi che risponda:

qui vorrei non esistere

qui volerei

ma soltanto di gioia.

 

E correremo allora

per questo abbiamo un groppo in gola

per ritrovarci lì – tra mare e Roma

a chiederci perché siamo venuti

a raccontarci sguardi

perduti nel tempo.

 

La purezza è un mistero così insondabile da raggiungere

che non basteranno improvvise illuminazioni

la Poesia è una bestia grossa da digerire

ci si arrampica pian piano su – lungo la schiena

e le immense mattine della tua tristezza

che ti riscopri ogni tanto – quando ti fermi

quando hai finito di arrampicarti su ridicoli specchi

e vorresti chieder pietà per esser nato

e vorresti rinascere ancora – alba novella

sciogliti un languore

e vorresti esser sempre presente

e vorresti dimenticare

e vorresti lanciare un segno

a tutti quelli che hai amato

e vorresti ritrovare i te stesso perduti

cercando spazio – in orizzonti già troppo noti

camminando senza meta

fumando sigarette

all’ombra dei salici piangenti

due gatti stan facendo l’amore

quattro stanze più in là

c’è gente che parla sottovoce

ogni partenza è come sognare….

Andiamo.

 

© Domenico Tattoli

 

 

TUTTI QUELLI CHE MUOIONO IN QUESTA GUERRA VIRALE

Claudio Damiani, fotografia di Francesco Comello

Tutti quelli che muoiono in questa guerra virale

sono come i morti insepolti degli antichi

lasciati ai cani sul campo di battaglia,

non poterono i familiari lavare i loro corpi

ungerli e piangerli e preparare il rogo,

trasportati di notte su camion militari

come sacchi di spazzatura in altri cimiteri.

 

Ma noi sappiamo che la loro battaglia fu eroica,

combatterono fino all’ultimo sangue

un corpo a corpo senza risparmio di colpi,

alla fine caddero facendo risuonare

con fragore la loro pesante armatura.

 

La loro vita è incisa nel cimitero del tempo

a memoria perenne, e la loro tomba è un altare.

 

© Francesco Comello

 

 

TERRE MARTORIATE DA BATTAGLIE

Daniela Quieti, fotografia di Francesco Cito

Terre martoriate da battaglie

sognano chiare primavere

oltre gli steccati

e consonanze di stellari altezze

disgregano catene

alla schiavitù fatta ricordo

in campi fioriti di promesse.

 

Si perderanno le mille verità

nel fulgore che sovrasta

vittorie e sconfitte

esiliate da un riverbero di cielo.

 

Una parola un tepore di speranza

dirada il fremito dell’attesa

come fiamma d’amore

che sfiora il tuo il nostro cammino.

 

 

Giorgio Rossi.

Semplicemente Fotografare.

 

 

 

 

 

 

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