Corso di fotografia gratis online: IL DIAFRAMMA.
Una completa padronanza della tecnica è fondamentale per realizzare sia fotografie belle che fotografie buone. Consiglio di base: non ascoltate MAI quello che dissero i grandi Maestri della fotografia. Parlavano per enigmi, volevano essere incomprensibili per marcare la distanza tra loro e voi e rimanere incontrastati Maestri.
Di più, avevano appreso la tecnica per dimenticarla, ma avendola dimenticata ovviamente non erano in grado di insegnarla. Un esempio? HCB disse:
“fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore”…
Roba da contorsionisti, ci ho provato e sono rimasto talmente intorcinato da dover ricorrere all’ortopedico.
C’è chi spiega che si deve fotografare col cuore. Chi veramente ci ha provato è morto dissanguato dopo essersi aperto la gabbia toracica, rinunciateci a priori. C’è chi dice che la fotografia si deve sentirla e per sentirla bisogna fotografare con la mente, a occhi chiusi. C’è anche chi afferma che bisogna fotografare di pancia, partendo da questa affermazione è stata sviluppata la biottica Rollei.
È un consiglio in parte sensato, tenendo la fotocamera a tracolla appoggiata sulla pancia si evita che possa scivolarvi dalla spalla e potete muovere senza impaccio ambedue le mani. Salvo il fatto che se nell’incedere inciampate su un sasso, che non avete visto poiché coperto dalla fotocamera, potete cadere in avanti e stampigliarvi la fotocamera sulla pancia.
Datemi retta: bisogna scattare di diaframma.
Gli obiettivi delle fotocamere sono dotati di diaframma. Esiste una forte analogia con l’analoga parte del corpo umano anch’essa chiamata diaframma. In fotografia il vostro corpo, quello della fotocamera e l’obiettivo devono essere un tutt’uno, sincronizzati con assoluta precisione. Come funziona il diaframma nel corpo umano? Cosa succede quando si respira, nella fase di ispirazione e nella espirazione?
A risponderci è Alessandra, studentessa al liceo scientifico a indirizzo scienze, 7 anni or sono:
durante l’inspirazione il diaframma di contrae e sottraendosi aumenta lo spazio all’interno della gabbia toracica: i polmoni possono, così, espandersi e assorbire l’aria.
Nell’espirazione avviene il contrario: il diaframma si espande, spinge contro i polmoni, essendo diminuito lo spazio all’interno della cassa toracica. in questo modo i polmoni sono costretti a ritrarsi sotto la spinta del diaframma e a buttare fuori l’aria.
Sono concetti fondamentali che è bene sapere per vivere. OK, cosa succede se chiudo la bocca a culo di gallina e ispiro? È intuitivo, di aria ne entra poca. Se spalanco la bocca mentre ispiro?
Di aria ne entra molta. Negli obiettivi delle fotocamere il diaframma funziona in analogo modo, se lo chiudi entra poca luce, se lo apri ne entra molta. Datosi che fotografare significa scrivere con la luce è opportuno che di luce ne entri almeno sufficienza, altrimenti sarà come scrivere con inchiostro nero su un foglio nero. Non si leggerà nulla.
Oggi come oggi vanno di moda le fotografie dove tutto è buio e non si vede nulla o quasi, ed è quel “quasi” che fa la differenza. Si tratta di fotografie artistiche, mosse, sfuocate, indecifrabili, così ognuno può interpretarle come meglio crede. Le mode sono mode, non hanno ragioni logiche e comprensibili, servono a vendere, se riuscite a vendere qualsiasi moda va bene. I tecnici che hanno inventato gli obiettivi sono persone astruse e perverse, li hanno fatti in modo assai complicato per convincervi ad acquistarli, non potete costruirli voi stessi. Hanno voluto identificare con numeri bassi, stile f. 1,4 o f. 2 l’apertura del diaframma e con numeri alti, f.16, f.22 e oltre, la chiusura del diaframma.
Ci fu un gruppo fotografico che scelse di fotografare solo a diaframma f. 64. Gli aderenti al gruppo erano costretti a portarsi appresso anche i treppiedi, da qui nacque la diceria che sia indispensabile fotografare con i piedi.
Negli obiettivi vecchi il diaframma si vede guardando attraverso la lente anteriore. I diaframmi sono fatti con lamelle, le lamelle possono essere taglienti quindi il diaframma viene sempre protetto da lenti. Negli obiettivi russi le lamelle del diaframma sono lubrificate con olio di balena, li riconoscete dall’odore ad occhi chiusi. Non chiamatelo puzza si chiama bouquet, in inglese bokeh.
Spesso gli obiettivi più vecchi vengono definiti vintage, fa figo e aumenta il prezzo di vendita.
Negli obiettivi moderni il diaframma c’è ma non si vede, credeteci per fede.
Se vogliamo che la foto venga bene chiudiamo il diaframma come fosse una bocca a culo di gallina o quasi. La foto verrà più a fuoco. Tranquilli si dice così ma non succede nulla di grave. Cerchiamo di trattenere il respiro mentre scattiamo per evitare che la foto venga mossa. Inspirare trattenendo il diaframma>clic> espirare, rilasciare il diaframma.
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