Parigi 2016

Ciao a tutti!

Recentemente sto pensando molto al concetto di “mia” fotografia…lasciate che mi spieghi…

E’ successo a tutti di viaggiare in un paese lontano e di trovare tutto nuovo, eccitante, interessante e valevole di molte fotografie.

Naturalmente questo é anche vero in quanto esperienza e apprendimento sono sicuramente concetti importanti nella vita di ognuno di noi; poche cose possono arricchirci a livello mentale come un buon viaggio in un paese differente, con uno stile di vita del tutto diverso.

Ho visto un sacco di fotografie scattate da amici in un paese come l’India, uno dei paesi in cui non sono mai riuscito ad andare finora anche se ho sognato spesso di farlo e di sperimentarla su me stesso.

Come molti sanno amo le Fanzine e i lavori autoprodotti, e mentre cercavo qualcosa di buono sono incappato in questo libro: Fragment of a spinning rock e non solo mi é piaciuto molto, ma era diverso da tutti quei “clichés” che avevo visto finora sull’India, che sia per una diversa sensibilità del fotografo o per il fatto che, ad esempio, una mia fotografia di un ragazzo che va in Skateboard a NY non sembreranno così speciali ad un NewYorkese..così come le foto di una ragazza con una mascherina ad un abitante dell’Ipnotica Tokyo.

Ovviamente ognuno potrà mettere il proprio stile nelle fotografie e renderle anche interessanti, ma quello che ha risvegliato e ravvivato il mio interesse nella fotografia negli ultimi anni è assolutamente tornare a lavorare su concetti del tutto personali, cose che hanno reale importanza per me e che al massimo possano ambire a riflettere le mie sensazioni di un posto o di una situazione.

 

 

Se volete chiamatela fotografia basica, o foto di famiglia.

Io preferisco considerarla fotografia assolutamente basica. Inseguo lo stesso concetto di quando ho iniziato a scattare fotografie come principiante, ed é lì che ambisco a tornare, e a restare.

 

 

Quello che sto guardando é questa serie su Parigi. 
Sono stato lì molte volte…mia madre é per metà di Parigi, cercando il momento “perfetto” per della buona street photography. Lentamente ma inesorabilmente sto perdendo il mio interesse per tutto questo, se la foto non restituisce un atmosfera e non mi ricorda qualcosa di realmente personale, mi appare totalmente inutile oggi e diventa un provino che non stamperò mai.
Nelle mie serie recenti, nel mio corpo di lavori, cerco intimità e significato, e cerco qui tra queste foto la “Mia Parigi”, il mio sguardo personale ed intimo su di “lei”, che sia Street Photography, o una stanza di un Hotel Room che divido con la donna che amo. Forse proprio questa foto, se penso a quel viaggio, é quella che resta.

 

 

Trovo rilassante veder sfuggire tutti questi momenti e godermeli solo con i miei occhi, in modo da riempirmi gli occhi della poesia che c’é attorno, creando le condizioni per ispirarmi e creare il mio lavoro personale, il mio diario di bordo e ottenere qualcosa che mi fa piacere rileggere, come la lettera di un buon amico, con buona pace dei social e dei likes.

Quindi: Parigi, 2016

 

 

Ogni macchina può andare bene, purché sia davvero semplice, abbia pochi controlli e pochi pulsanti, ghiere che si possono osservare con uno sguardo.

 

 

Questo mi sta aiutando a creare qualcosa di personale, e a rimuovere dalla mia lista dei desideri foto di passanti che non conoscerò mai…

 

Gabriele Lopez

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