È appena uscito un libro fotografico di Norberto Spina, pittore senza “pretese di essere un fotografo”.
Tre anni fa avevo fotografato un giovane artista, Norberto Spina. I suoi murales mi avevano colpito e poi, conoscendolo, ero rimasto ammirato dalla sua passione.
Ieri ricevo una sua mail. La apro e leggo: “L’ultima ruota del carro nasce per dare forma a una mia ossessione. Non vi spaventate, si tratta di un’ossessione bella, puramente visiva. Un qualcosa che accompagna il mio occhio ogni giorno, e che negli anni mi ha portato a collezionare migliaia di fotografie scattate in strada con il mio telefono.”
È la presentazione del suo libro, stampato in appena cento copie. Una me la sono aggiudicata comprandola subito e poi, senza neanche aspettare che mi arrivasse, ho pensato di fargli qualche domanda da condividere qui.
Di solito dipingi, come mai per il libro hai deciso di usare la fotografia?
Il mio background è principalmente pittorico, ma la ricerca artistica che ho sviluppato parte sempre dall’analisi di un dato reale, spesso legato alla mia quotidianità, al territorio. In questo senso raccogliere materiale fotografico è diventato uno dei punti cardini della mia ricerca. Col tempo ho accumulato migliaia di foto scattate in strada: oggetti, scorci interessanti, dettagli e texture. All’interno di questo ho iniziato a scorgervi delle serie autonome con un’estetica e un punto di vista distinto.
Che differenze ci sono tra l’esprimerti con colori e pennelli oppure con le fotografie?
La fotografia per me è uno strumento fantastico per la sua immediatezza, per questo mi sembra di viverlo con molta più leggerezza rispetto alla pittura dove lavoro spesso per mesi prima di raggiungere il mio risultato.

Che cosa ti ispira generalmente e tra le tue ispirazioni ci sono fotografie?
Il mondo urbano è sicuramente il punto di partenza del mio lavoro. In questo panorama sento l’urgenza di indagare, di mettere in luce ciò sta al margine della vita metropolitana. Mi piace pensare la periferia di una città come una metafora della periferia dell’esistenza umana.
Anche nei miei lavori più astratti parto sempre da un dato reale come incipit. Spesso le foto che scatto sono uno spunto per riflettere su dei colori trovati per la strada, altre volte vi sono immagine fotografiche così evocative che sento la necessità di rielaborarle direttamente con il disegno e con la pittura.
Parto sempre da foto scattate da me oppure da frames da film che mi hanno colpito, per esempio un bosco preso da un’opera di Tarkovsky. Non lo riconosce nessuno, ma io lo so.
Come mai sei così interessato all’ultima ruota?
È iniziato come un gioco durante un mio viaggio, ho iniziato a fotografare una serie di furgoni con la medesima inquadratura, poi è diventata una vera e propria ossessione. Mi piaceva l’idea di valorizzare proprio ciò che quando diciamo “l’ultima ruota del carro” viene inteso come qualcosa di serie B.
Il libro è stampato solo in 100 esemplari, praticamente non è un libro ma un multiplo d’arte…
Per la verità ho solo voluto mettere un mio progetto a disposizione delle persone che potrebbero essere interessate. Infatti le copie non sono firmate e numerate. Da tempo uno dei miei sogni era di mettere assieme tutto questo materiale fotografico in un unico progetto. Nel farlo ho suddiviso le foto per colore (una cosa abbastanza maniacale). Volevo creare una narrazione libera, guidata solo dal colore e dalle ruote.

È il primo di una serie?
Si! Non vedo l’ora di lavorare al prossimo. Mi piacerebbe tantissimo poter sviluppare un progetto più grande che unisca disegno e fotografia di strada. Ci tengo a precisare che io sono un pittore, la fotografia fa parte di quello che faccio ma non ho pretese di essere un fotografo.
Altri progetti fotografici in vista?
Per ora continuo a fotografare per le strade del mio quartiere. Ho anche iniziato a sperimentare con l’analogico, quando ho ritrovato una Yeshica FX super 2000 degli anni 80 che apparteneva a mio padre.
Sul suo profilo Instagram @norbertospina condivide pagine dei suoi blocchi di schizzi, le foto dei suoi murales e delle sue installazioni.
A volte pubblica anche i paesaggi che lo ispirano, cioè le periferie che gli interessano soprattutto in relazione alla vita sociale umana.
L’ultima Ruota Del Carro si può acquistare sul suo sito, è spedito in una busta serigrafata a mano. Sono 52 pagine stampate a colori con testi di Eleonora Volta, Luisa Gardini e Norberto Spina. Costa 12 euro, incluse le spese di spedizione.
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