Sono passate poche ore dopo che un volo mi ha fatto rimbalzare per quasi 25 ore dal Far al Middle East, per poi mettere i piedi in Italia. Mi tolgo l’odore di Airbus da dosso e vado a trovare White Mam(b)a, che alla luce dei suoi 97 anni, mantiene ancora un suo particolare equilibrio tra lucidità e ricordi che sfalsano la percezione del presente.
Sul percorso di ritorno si impone una tappa alla Democratic Republic of Spritz, aka Cooperativa La Liberazione in via Lomellina, dove trovo il conforto di un romantico anacronismo, l’abbraccio di Rudi, e lo spritz che Elia prepara, bello carico e rigidamente con Campari, è una sorta di coppa del Graal.
Mi accoglie sempre i quadro sopra il bar, che cita una fantastica poesia di Abner Rossi:
Lunga vita ai ribelli.
Lunga e radiosa vita ai ribelli, ai lunatici dei della natura,
ai sogni non contaminati, ai grandi amori capitati a caso
e che per caso non trovano la fine.
Lunga e radiosa vita ai ribelli
alle donne e agli uomini senza compromessi, alle piante, alla terra, alla fatica,
ai miei animali, a tutte le speranze, a tutto ciò che vedo e che mi piace.
Lunga e radiosa vita ai ribelli,
a chi persegue uno scopo con passione, a chi si batte contro l’egoismo,
a chi non crede di essere speciale, a chi riflette prima di parlare.
Lunga e radiosa vita ai ribelli,
alle parole che sono maltrattate e a quelle che sono state abbandonate,
ai tempi, ai modi, alle coniugazioni, ai tanti libri che sono stati scritti
a quelli di ieri, di oggi, di domani.
Lunga e radiosa vita ai ribelli,
a chi si sente fuori dagli schemi, a chi non spaccia menzogne ed emozioni,
a chi prova a vivere ogni giorno senza risparmio, senza assuefazioni.
Lunga e radiosa vita ai ribelli!
A volte sono strani personaggi, ma sono loro che scrivono la storia.
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