Tangling Halt sarà demolito nei prossimi mesi. Buona parte dei residenti ha già cominciato a trasferirsi in altri appartamenti HDB (Housing & Development Board, l’ente governativo che sopravvive la pianificazione della costruzione di alloggi pubblici), e alcuni degli stalli del mercato e food hall hanno già chiuso, dopo una storia cominciata nel 1962.
Primo di un gruppo di cinque complessi satellite, costruiti a Queenstown, il quartiere tra la River Valley e Ghim Moh, con le le colline di Demsey e prima dell’accesso al mare di Alexandra a sud, Tangling Halt è stato il primo esempio di “autosufficienza”, volendo fornire un’esperienza abitativa completa, con alloggi, servizi, scuole e istallazioni sportive a disposizione della comunità.
La sua costruzione è stata anche celebrata dall’emissione della banconota da $1 con il disegno dei 5 blocchi a dieci piani ciascuno che rappresentavano, per l’epoca, una novità urbana di Singapore.
La prossimità con l’area industriale offriva anche impiego a basso commuting: una delle fabbriche principali era quella della Van Houten, che produceva cioccolato il cui profumo i vecchi dicono di poter ancora sentire sui vecchi muri. Durante le rivolte razziali del 1964 tra Malay e Chinese, Tangling Halt fu al centro di numerose manifestazioni di protesta, tanto da meritarsi l’acronimo di “Ang Chia Keng” (“Il villaggio delle auto rosse”).
Lo sviluppo di Singapore durante i successivi 60 anni ha radicalmente trasformato il contesto circostante, e ora il Governo si appresta a riqualificare integralmente l’area, demolendo non solo i complessi abitativi caratterizzati dai colori giallo, rosa e azzurro, ma anche il mercato, la food hall con il suo tetto a parabola, e la Community Plaza con negozi e servizi annessi.
Ci sono arrivato in autobus, prendendo il 147 sotto casa per 19 fermate, lasciando Chinatown e attraversando tutto Bukit Merah e poi Alexandra. Ci sono arrivato all’imbrunire, in una settimana dove il numero di contagi registrati spingeva chiunque a starmene a casa, e le restrizioni negli hawker centers scoraggiavano i clienti.
Ci sono arrivato in compagnia della Signora Tedesca a Telemetro, che come sempre mi aiuta a raccontare questi pezzi di vita, e prometto che la smetto con l’anafora dopo questa ultima frase (Anafora: figura retorica che consiste nel ripetere le stesse parole all’inizio della frase, per sottolineare un’immagine o un concetto)
La sensazione di abbandono è tangibile, con un velo di tristezza per una parte di storia sociale che scompare. Poca gente in giro, e gli stalli aperti si possono contare sulle dita. Anche uno studio fotografico ha abbassato, ormai per sempre, le sue saracinesche. Faccio in tempo a comprare una Tangling Halt Original Peanut Pankake, frittella normalmente servita per colazione, insieme ad una melassa che ho voluto alla fine pensare fosse sciroppo d’acero, dopo numerosi tentativi di chiedere, in Chinese, con cosa fosse fatto.
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