Ho concluso la mia visita a Hokkaido trascorrendo due notti a Sapporo, prima di aggrapparmi ad un 787 e volare più a sud e godermi un’isola diversa di questo bellissimo Paese.
Sapporo, la capitale dell’Hokkaido, testimonia l’unica unione in Giappone di bellezza tradizionale e innovazione moderna: questa città vanta una ricca storia, bellezza paesaggistica incredibile e un vivace stile di vita urbano, che la rendono una destinazione attraente per i viaggiatori, per un comfort-stopover dopo la natura selvaggia di questa bellissima regione.
Rispolveriamo un po’ di storia: fondata nel 1868, Sapporo divenne rapidamente importante come centro commerciale e commerciale. La sua disposizione a griglia è una chiara anomalia nel design urbano giapponese ed è ispirata alle città occidentali, offrendo ai visitatori facilità di navigazione. La città ha guadagnato l’attenzione internazionale quando ha ospitato le Olimpiadi invernali nel 1972, mettendo in mostra le sue perfette condizioni invernali e le infrastrutture avanzate.
Il centro città è abbastanza piccolo, può essere facilmente visitato a piedi, con tutte le principali attrazioni molto vicine: anche il Santuario Hokkaido Jingwush, situato sul lato est, è a soli 45 minuti a piedi. Molto sicura, come ogni altra città del Giappone, Sapporo ha anche il suo quartiere notturno e di intrattenimento, Sushiko, ma non aspettatevi niente di esagerato: è piuttosto affollato di notte, soprattutto nel fine settimana, e vale la pena farci una visita per cena.
Parlando di cibo, per quanto riguarda la gastronomia, Sapporo è un vero paradiso. La città è famosa per il suo pesce fresco, in particolare i granchi reali e le capesante: ho pranzato al mercato del pesce di Nijo, dove si porterebbe veramente andare in estasi, a meno che non si arrivi da Wakkanai come me, e confrontando questo con l’esperienza fatta è come rubare le caramelle a un bambino. Ho mangiato nel nord di Hokkaido i ricci di mare e le capesante rimangono i migliori della mia vita. Ad ogni modo (e so benissimo che non dovrei mai iniziare una frase con un avverbio del genere), l’esperienza è fantastica, e il costo estremamente ragionevole, rimanendo nell’ordine dei $ 15/$ 20 per un pasto completo, birra inclusa.
Un’esperienza completamente diversa è quella che mi sono concesso con la carne di manzo wagyu, gustando 100 g di filetto e 100 g di chateaubriand, preparati su un teppaniaky da una chef capace e affascinante. Se hai mai assaggiato questa carne fuori dal Giappone, saprai che il suo grasso marmorizzato offre un’esperienza di degustazione senza eguali, che vale il prezzo esagerato che paghi. Qui ho quasi deciso di diventare vegano dopo averlo assaggiato, perché non potrò mai più gustare qualcosa di simile, e voglio evitare la delusione. Non è delizioso, è al di sopra di ogni aspettativa che potresti avere. Dal punto di vista del prezzo, lo paghi: preparati a mungere la tua carta di credito con 10 volte il costo di un ramen qui.
A proposito, ciò che distingue qui davvero è il suo piatto tipico locale, il Sapporo Ramen. Questo distinto stile ramen, caratterizzato dal ricco brodo a base di miso, è un’esperienza culinaria a cui ogni visitatore deve concedersi. Fresco, gustoso, preparato e servito in decine di modi diversi, è un pasto straordinario ed economico che puoi gustare in ogni angolo della città.
È ora di lasciare Hokkaido: mi sposto in direzione sud, con l’intenzione di atterrare a Fukuoka, girare un po’ l’isola di Kyushu,e da lì tornare in treno a Tokyo tra un paio di settimane, dove una coppia di vecchi amici stanno organizzandomi evento di Sumo.
Stay tuned!
grazie Vagnozzi ! in questo Sensei, a volte ricco di parole gettate al vento, leggerti mi rincuora, tanto amo il Giappone e le sue contraddizioni, e tanto condivido le tue impressioni. E’ vero, il wagyu è come l’Yqem, si prova una volta e tutto il resto è noia, specie se si tenta di fare paragoni. Vittorio
Grazie a te!