Jigokudani , la “Valle dell’Inferno”

Jigokudani è un paesaggio scolpito dalla violenza della natura: questa è la prima impressione mentre ci camminavo dentro nel primo pomeriggio, e l’odore di zolfo mi stravolgeva le narici.

Finora avevo solo incontrato la serena bellezza della regione giapponese di Hokkaido, oggi ho trovato invece un’anomalia: un paesaggio che sembra sfidare il fascino lussureggiante e tranquillo tipicamente associato all’isola. Conosciuta come Jigokudani o “Valle dell’Inferno“, questa meraviglia geotermica vicino a Noboribetsu offre un netto contrasto con l’ambiente circostante, a testimonianza del temperamento volubile della natura.

La distinta topografia di Jigokudani colpisce immediatamente. Estendendosi su un’impressionante distesa di circa 24 ettari, è un calderone di terreno aspro e roccioso, punteggiato da pozze bollenti e sfiati di vapore, che trasudano gas solforosi. Questa combinazione di vapore, zolfo e suoni sommessi di un gigante addormentato nella terra, conferisce alla valle il suo soprannome infernale. Eppure, per quanto inquietante possa suggerire il nome, l’area possiede un fascino particolare che attira migliaia di visitatori ogni anno.

Le origini di Jigokudani risalgono a oltre 10.000 anni fa, quando l’eruzione del vicino Monte Kuttara scolpì questa scena drammatica. Il terreno, una tela di vari minerali e metalli, mostra una tavolozza di colori inaspettata. I pennacchi bianchi fumosi del vapore aggiungono irrealità al paesaggio grigio e arido. Bellezza e desolazione.

Business is business mi veniva in mente guardando le decine di alberghi: il contributo della Hell Valley a Noboribetsu Onsen aggiunge un altro livello al suo significato. Jigokudani è la fonte primaria delle acque termali che alimentano questo rinomato resort. Ricche di minerali, si ritiene che queste acque abbiano una serie di benefici terapeutici, dall’alleviare le condizioni della pelle all’alleviare i dolori muscolari. Noboribetsu Onsen, beneficiando di questa generosità naturale, è diventata una delle destinazioni termali più apprezzate del Giappone, costellata di ryokan e hotel dove i visitatori possono immergersi nelle acque curative della regione.

Al di là del fascino fisico e terapeutico di Jigokudani, c’è una dimensione culturale e spirituale che arricchisce la sua narrazione. La valle e le sue sorgenti termali sono protette dalla divinità Yukijin, la cui celebrazione annuale durante il festival Noboribetsu Onsen Taisai vede rituali intesi a scongiurare il male e garantire la continua benedizione delle sorgenti.

Per i più avventurosi, come me (anche se pesantemente obeso & fuori forma), Jigokudani offre sentieri che consentono ai visitatori di esplorare i suoi intriganti terreni. Questi percorsi conducono ad altre meraviglie geotermiche, come il bollente stagno Daichi-no-ike e l’afoso stagno Oyunuma. Potete forse chiedermi come mi sento dopo 1 ora di camminata nell’odore di uova marce: potrei non usare parole gentili, mentre faccio fatica a respirare.

Jigokudani è un potente simbolo del duplice carattere della natura: la sua capacità di creare e distruggere, di intimidire e di nutrire, alfa e omega. Serve come un toccante promemoria delle forze dinamiche della terra e del delicato equilibrio che definisce il nostro mondo.

Dopo una giornata trascorsa guidando verso nord, stasera dormo di nuovo su un tatami, dopo qualche tazza di sakè, ma questa sarà un’altra storia.

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