Sto iniziando un nuovo progetto, “Alla scoperta dell’Oltrepò”, lasciatemi quindi condividere, come introduzione, in poche righe alcuni millenni di storia.

L’Oltrepò Pavese, parte più meridionale della Lombardia, è un paesaggio di colline ondulate e rigogliosi vigneti. La sua bellezza naturale è innegabile, una scoperta recente per me, ma la vera essenza dell’Oltrepò risiede in una ricca storia, che intreccia influenze diverse, abilità agricola e un’eredità duratura.

Le prime tracce di insediamenti umani nell’Oltrepò Pavese risalgono alla preistoria, con ritrovamenti archeologici che suggeriscono la presenza di tribù celtiche e liguri. L’Impero Romano, attratto dalle terre fertili e dalla posizione strategica della regione, stabilì presto il suo dominio. L’influenza degli Etruschi prima (VI Sec. bc) e poi dei Romani è evidente nella viticoltura della regione, che iniziò a fiorire da oltre duemila anni. In questa regione passava anche l’antica Via Emilia, importante strada romana, sottolineandone ulteriormente l’importanza in epoca romana.

Dopo la caduta dell’Impero Romano, l’Oltrepò Pavese visse un periodo turbolento. Sottoposto a numerose invasioni, tra cui quelle dei Goti, dei Longobardi e dei Franchi, il tessuto culturale della regione subì notevoli trasformazioni. Eppure, in mezzo al caos, il periodo medievale vide la nascita di città fortificate, castelli e monasteri, che divennero centri di apprendimento, commercio e governo.

Il Rinascimento portò un periodo di relativa pace e prosperità. L’Oltrepò Pavese, sotto l’influenza di potenti famiglie come i Visconti e gli Sforza, iniziò a vivere una rinascita culturale ed economica. Le arti, la letteratura e le scienze prosperarono e la regione divenne un centro per pensatori, artisti e mercanti.

I terreni ondulati si rivelarono ideali per la viticoltura. La tradizione della vinificazione, iniziata in epoca romana, si è evoluta nel corso dei secoli. La regione è particolarmente rinomata per i suoi spumanti “metodo classico” e il vitigno autoctono Croatina. L’impegno per la produzione del vino non ha solo guidato l’economia della regione, ma ha anche modellato le sue pratiche culturali e sociali.

 

 

L’era moderna ha portato con sé una serie di sfide. Guerre mondiali, recessioni economiche e cambiamenti politici hanno influenzato l’Oltrepò Pavese. La regione ha visto un declino delle sue pratiche agricole tradizionali, con molti che si sono trasferiti nei centri urbani in cerca di migliori opportunità.

Tuttavia, la seconda metà del XX secolo vede una rinascita. Riconoscendo il valore storico e culturale dell’Oltrepò Pavese, sono stati compiuti sforzi per promuovere i suoi vini unici, la sua gastronomia e i suoi siti storici. Oggi la regione non è solo un importante produttore di vino ma anche una meta turistica ambita, celebrata per la sua autenticità e il suo fascino.

La storia dell’Oltrepò Pavese è un ricco quadro che racconta il flusso e il riflusso delle civiltà, la resilienza della sua gente e il legame duraturo con la terra. Mentre si attraversano le dolci colline o si sorseggia gli squisiti vini della regione, è impossibile non sentire il peso dei secoli passati e lo spirito di una regione che, nonostante le sfide, ha mantenuto la sua identità unica.

Uno degli aspetti più significativi della ricca storia e cultura dell’Oltrepò Pavese è visibile nei muri delle sue case.

 

 

I muri delle vecchie case testimoniano l’artigianato di un tempo. Costruite con una combinazione di pietre locali, argilla e malta di calce, queste mura non solo fornivano un riparo robusto ma riflettevano anche i materiali facilmente reperibili nella regione. La pietra, spesso nei toni del grigio, bianco e marrone, aggiunge un carattere unico a ogni casa, senza che ce ne siano due esattamente uguali.

Passeggiando per le tortuose strade dei borghi dell’Oltrepò Pavese è difficile non notare le impronte del tempo su questi muri. Macchie esposte alle intemperie, angoli coperti di muschio e occasionali crepe suggeriscono storie di epoche passate. Alcune pareti portano i segni di ristrutturazioni o ampliamenti, mostrando l’evoluzione delle tendenze architettoniche e la crescita della comunità nel tempo.

Il tutto trasforma i muri in quadri astratti.

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