Prospettive, punti di ripresa, focali: già in ambito terrestre le possibilità di ritrazione sono assai ampie, ma con l’avvento del drone si assiste ad una vertiginosa escursione delle opportunità.
Le cinque foto a corredo di questo articolo illustrano tale aspetto, con minimo comune denominatore l’azione combinata di notte ed illuminazione artificiale.
Iniziamo con la visione a nido d’uccello: la ricognizione del drone individua un coeso complesso di edifici dall’andamento a effe di violino che pare promettente.
La foto successiva, zenitale, smentisce in parte questa aspettativa: l’intenzione di mostrare l’intero andamento curvilineo si scontra con la presenza nel margine inferiore dell’inquadratura di numerosi elementi di disturbo. Essi, oltre a non offrire l’isolazione permessa dal margine superiore (con la sua fonda oscurità) presentano tra di loro una pletora di orientamenti dissonanti.
L’unica possibilità di godere di una impostazione univoca è quella di restringere l’inquadratura al corpo centrale: si avrà così un rettangolo regolare non attorniato da componenti distraenti. A terra i risultati sono sfaccettati ma viene a mancare la possibilità di sottolineare la forma complessiva: di quasi nessun interesse la visione frontale, che oltre a dover fare i conti con l’impossibilità di arretrare ulteriormente, risente di quello stesso andamento curvilineo che dilata la porzione sinistra dei caseggiati.
Ci si può allora concentrare sui particolari, ed in questo senso l’inquadratura quadrata comprensiva di bidone non è che uno di una nutrita moltitudine di possibilità.
Con riferimento al bordo sinistro del caseggiato centrale, un filone proficuo sarebbe quello del dialogo tra balconi si media altezza e la neritudine che li affianca, ma esso è pressoché impraticabile: qualcosa si può fare con un obiettivo decentrabile, ma l’ideale scelta di un drone, che sostando alla loro altezza assicurerebbe l’ortogonalità, è nella realtà vanificato dall’assoluta inopportunità di disturbare nottetempo eventuali abitanti con un rumoroso drone a distanza ravvicinata. Infine, il quinto esempio rappresenta questi edifici utilizzati come … quinta: sfuocati sullo sfondo, costituiscono ingrediente complementare ed antitetico di una composizione giocata su di una pluralità di fattori.
Abbiamo così visto che l’abbinamento di riprese terrestri ed aeree accresce notevolmente il numero di frecce nella faretra di un fotografo, in una virtuosa sinergia che consente opportunità sinora inedite.
All rights reserved.
Claudio Trezzani
https://www.saatchiart.com/account/artworks/874534
https://www.saatchiart.com/account/artworks/874534
Lascia un commento