In questa rubrica avevo trattato il notevole vantaggio di avere uno schermo orientabile.
Più recentemente, della proficuità di non risparmiarsi disagi pur di ottenere un risultato fotografico.
Togliamo – se V’aggrada – la spunta alla prima istanza e avremo la circostanza odierna.
Perché no, non avevo lo schermo orientabile, alle cinque di mattina di un giorno piovoso in mezzo all’acciotolato.
E però sì, la determinazione a perseguire uno scopo permaneva.
Eccomi allora inginocchiato a terra sul suolo bagnato, con una Nikon D800 montata su di un mini treppiedi a poca distanza dal terreno e il Nikkor 180 AFD 2,8 ad innamorarsi di quanto inquadrava.
Ed è stata una scena torrida l’oggetto della composizione.
Torrida in dicembre?
Sì, in entrambe le fotografie a corredo di questo brano.
L’acqua accarezza la pietra che l’obiettivo sfiora.
Una potente carica erotica s’annida tra quei ciotoli.
E le guide per le carrozze recano sinuose femminee curve.
Da secoli ciò avviene.
Così, m’è stato necessario riverente inchinarmi.
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Claudio Trezzani
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