Quasi cruciverba.

Adesso vi dico una cosa che farebbe arrabbiare gli automobilisti, di essi stessimo parlando:  la Fotografia è chiudere strade aperte.

Vediamo tanto, sempre.

Fotografando ci tocca circoscrivere.

Elevato compito, perché con la sintesi viene il linguaggio.

Consideriamo l’immagine a corredo di questo brano.

Non occorre vi rammenti che c’era altra roba al di fuori dell’inquadratura.

L’abbiamo esclusa, così operando una delle innumerevoli scelte possibili.

Magari ora vi viene in mente l’espressione “linee guida”.

Be’, siamo lì vicino.

La passerella biancoblu.

Fortissimo richiamo, ma non l’abbiamo posta in posizione mediana.

Anche perché nell’evidenziare centrando avremmo dovuto tener conto della passerella monocromatica a lato, ed allora ci sarebbe stato il problema del percentile, nell’economia generale dell’inquadratura: ha la stessa potenza grafica della collega biancoblu, ma non possiede il valore aggiunto del colore.

Rispetto al quale si può fare una ulteriore considerazione: la biancoblu è “forte” anche in virtù della cromia, ma il fatto stesso di condividere la tonalità con le sdraio la indebolisce per ineludibile relazione: cede potenza nel momento stesso in cui non è la sola a presentare il summentovato dato.

Problema che non ha il pattìno.

Al contrario del resto, lui spicca per univocità cromatica.

È relegato al margine, ma da lì irradia.

Ecco: è così vivo che può permettersi di stare a lato.

Nella lotta con il blu, abbiamo qualità contro quantità: da una parte il rosso concentrato, dall’altra il blu distribuito.

Potremmo continuare, discettando di forme e buchi, di suono e silenzio.

Per oggi basta così, epperò.

Oltretutto, dopo aver coniato una prima definizione (“la Fotografia è chiudere strade aperte”) a questo punto mi corre l’obbligo aggiungerne un’altra: la Fotografia è porsi problemi.

Già, porsi problemi.

Quasi più importante che risolverli.

Abbiamo una realtà che vivisamente spazia.

Limitando la visuale chiudiamo.

Ci siamo posti il problema di cosa lasciare e cosa togliere.

Avevamo una strada aperta, l’abbiamo chiusa.Tuttavia, dopo averla chiusa, abbiamo lasciato lo spazio per l’interpretazione altrui.

Ecco, ora non posso astenermi dall’ideare una terza definizione: la Fotografia è un cruciverba imperfetto.

Dal latino “crux” (croce) e “verbum” (parola).

Formiamo parole avendo a che fare con caselle.

Accidenti, visto che qui le caselle – le sdraio – sono graficamente evidenti non posso esimermi da una quarta definizione: la Fotografia è una partita di scacchi.

Nessuno vince, nessuno perde.

Tutti, ecccomunque, nuotando vi s’intridono.

 

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Claudio Trezzani

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