L'(in)attingibilità

Vedere cose umanamente inattingibili.

Mi riferisco a ciascuna situazione in cui l’essere umano non può essere presente in prossimità.

In questa rubrica mi sono già occupato di come questa prerogativa sia esercitabile dai droni.

In alcuni casi, purtuttavia, si tratta di una facoltà che può essere propria anche di dispositivi terrestri.

Se il comparto cinematografico si è sempre ingegnato – con la larghezza dei mezzi che lo contraddistingue – ad effettuare ritrazioni di mezzi in movimento con supporti motorizzati, il mondo amatoriale (ma anche la RAI in talune occasioni esasperatamente sportive) si è avvalso dell’apporto – dinamico sì, ma con evidenti limiti nella qualità d’immagine – delle così appellate action cameras.

Indipendentemente dalla resa del mezzo utilizzato, talune inquadrature sono davvero in grado di palesare mondi diversamente inattingibili.

Sfumatore diversamente inattingibili, intendo: suggestioni che solo prospettive inedite possono disvelare.

A questo proposito, paradigmatico ed assai seducente è l’esempio che fornisco a corredo di questo brano.

Sono cinque secondi estrapolati da un eccellente filmato realizzato dalla casa di produzione CarfectionFilms.

Nessuno mai avrebbe potuto gustare ciò che si vede in fisica limitrofia.

Lo Spirit of Ecstasy – la celebre statuetta che in questo caso campeggia sul cofano di una Ghost – vive dei dintorni che sfiora.

Vive, letteralmente.

Le ombre riflesse dalla vegetazione che fugge ai lati la modellano.

Ora nel viso il naso diviene balenante riquadro di luce, ora le cosce si fanno batteria d’ardenti sguardi, ora le ali s’involano di liquida ariosità.

Solo un abitante di Lilliput potrebbe godere in siffatta guisa di un sì ammaliante spettacolo.

Insomma, determinate collocazioni di particolari aggeggi ci trasportano in un altrove vicino eppur non raggiungibile senza mediazione.

Ecco la Fotografia e la Videografia: sbalzare l’Insospettabile.