C’è una duplice battaglia, in questa foto. Tra manifattura e natura. Tra regolarità ed irregolarità. Le gambe della panchina, il palo, i montanti della porta, uniti nella comune verticalità, perpendicolarmente contrappuntati dall’orizzontalità della sommità di porta e zoccolo di muro. E poi la trama regolare, di eguali rettangoli bucata, dello schienale di panchina. Solo il flessuoso andamento della seduta fa da grafico ponte verso la natura. Verso la Divina Irregolarità della Natura. Perché qui i tronchi danzano il loro compìto ballo. Intrecciati orientamenti tra di loro, seducenti andamenti in ogni singola linea. E poi, l’intrinseca opera d’arte di ogni corteccia. Da abbracciare nella sua interezza, ma da godere in ogni singolo dettaglio, ciascun tassello un universo irripetibile. Ha vinto la Natura, insomma. E la benedizione viene dalla Notte. Che soffonde ed esalta ad un tempo.
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