Salsomaggiore, la luce, la notte.
Questo il tema che mi ero prefisso affrontare.
Organizzo allora la consueta spedizione militare al sito, con una sorta di approccio prelogistico mirante al controllo preventivo dei fattori in gioco.
La sessione procede come progettato e, ultimatola, sono in procinto di levare gli accampamenti.
Ecco però una visione apparirmi e bloccarmi: dirimpetto al luogo di ritrazione si erge – opera d’arte in sè stessa, sebbene inconsapevole – un sublime polittico originato dai riflessi sui vetri di una moderna costruzione. Ne risulto estasiato e grato per una succosa estensione del bottino di guerra.
Così è la realtà, la vita, inesaustamente offrendoci novelle suggestioni al di là del contemplato.
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