Cosa può accadere in venticinque secondi?
Nello stesso luogo, cose diverse, asincronicamente.
Approfondiamo – se v’aggrada – quest’ultimo avverbio.
Sì, guardiamoci dentro ad “asincronicamente” riferito alla situazione illustrata nella fotografia a corredo di questo brano.
Per definizione, tutto ciò che avviene nei summentovati venticinque secondi – il tempo in cui l’otturatore rimane aperto – è sincrono, avvenendo nello stesso tempo e luogo.
La fotocamera, però, riconducendo a fissa unità il lasso, svela differenze che paiono contraddire l’unità.
E lo fanno traverso una molteplicità selettivamente conquistata.
Come avviene ciò?
Mediante la diversa relazione che s’instaura tra movimento e tempo.
Il pescatore sulla sinistra diviene quattro pescatori:
durante la prolungata esposizione fa cose, ed il risultato sono quattro sagome ognuna volta a sua propria occupazione.
La coppia al centro, no.
Perché s’agita meno.
Il ragazzo tiene di certa saldezza – ingannevolmente stemperata dall’ambito tecnico che rende il mosso sfocatura – lo sguardo verso la ragazza.
Quest’ultima si concede qualche oscillazione in più, onde meglio cogliere la multiforme attività del pescatore.
È a destra?
Lì s’erge la riproduzione inanimata di soggetto animato.
Sì, il cavallo è di ferro e nulla può nel contesto.
Non può concepire intenzioni e comandarle, e nemmeno subire forze esterne (muoversi non sua sponte mercè il vento, poiché è solidamente incardinato).
Abbiamo così la condizione descritta dal titolo di questo articolo :
la progressione inconsapevole.
Si dipana da sinistra verso destra per graduale diminuzione:
il pescatore è frenetico, dunque si quadruplica; la coppia è ondivagamente statica, ergo si autoconferma con sottile margine divagatorio; la statua equestre non può che esprimere impassibile inconscietà.
Unità di tempo e luogo, comportamenti che sfilacciano la concettuale omogeneità con discordanti peculiarità espressive.
Ecco, la Fotografia: nel comprendere e sunteggiare può palesare distoniche spinte.
Può accostare il diversamente inaccostabile componendo una trama le cui interne apparenti contraddizioni si riannodano in un insieme composito.
Il momento come insieme di momenti.
Illusoria protensione verso un’eternità vagheggiata e con concupiscienza sfiorata.
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Claudio Trezzani
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