La graduale profondità della differenza

“Perché noi vogliamo ancora la sfumatura / non il colore, soltanto la sfumatura.” Lo scriveva Paul Verlaine.

Per sua fortuna, non viveva nell’era dei telefonini. Nell’epoca della sciatteria eletta a cifra stilistica, del piattume fatto misura della percezione. La nostra epoca, purtroppo.

Ove la musica ci arriva traverso degeneranti compressioni mp3, l’immagine mediante obiettivi/puntadispillo il cui prodotto visioniamo sullo stesso schermo del dispositivo di cattura, regolato per far presa sugli sprovveduti. Verlaine non si sarebbe occupato minutamente di questi aspetti: la sua invocazione abbracciava l’interdisciplinarietà.

Si riferiva ad un modo di vivere la percezione, di vivere tout court. Voi che avete esaminato la storia – in fotografia – dei supporti sensibili sapete che in pellicola si era approdati anche ai 24 X 36 centimetri, non millimetri.

Non a caso, non per sterile arbitrio.

Perché la vasta superficie sensibile – alogenurica o digitale – è il luogo della sfumatura. Si, la graduale profondità della differenza, è di mio conio questa definizione di sfumatura che ho scelto quale titolo di questo articolo.

Una graduale profondità di differenza che di esplica nelle transizioni tanto focali quanto tonali. Esaminiamo la fotografia a corredo di questo brano.

È stata realizzata con un obiettivo grandangolare innestato su di una Pentax 6 X 7.

Nonostante l’ampio angolo di visione della lente, la profondità di campo rimane esigua. Con apparente paradosso linguistico – ma è cosa che in fotografia è immediato riscontrare – è in questa esiguità che risiede la ricchezza: un appagante senso di tridimensionalità che isola ed al tempo stesso raccorda.

L’attenzione è condotta sul soggetto e nondimeno si è cullati dalla morbidezza delle transizioni tonali e focali. La graduale profondità della differenza: è la sfumatura che consente di tuffarsi dentro l’immagine.

Anni luce, ma all’incontrario, rispetto ai piccoli sensori overpixelati: il dettaglio è nel passaggio, non nella definizione.

 

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Claudio Trezzani

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