Italiche cascate al confine con la Svizzera.
Il sentiero per approdarvi è sbarrato, ed un cartello giustifica interdizione con la scivolosità del fondo.
Decido di accedervi ugualmente per non mancar ritrazione.
Giunto sul luogo m’avvedo che per serbare perfetta ortogonalità con le liquide discese dovrei affrontare un guado.
In automobile ho l’attrezzatura adeguata alla parziale immersione, ma considero pericoloso rifare la discesa.
Così – fotocamera su stativo e filtro a densità variabile di fattore 10 stop – effettuo una posa di quattro minuti.
Come vedete – è la prima fotografia allegata a questo brano – è inaccettabile non essere del tutto paralleli al fronte della cascata.
E’ il momento d’estrarre il drone dallo zaino.
La batteria era già al caldo in una tasca dei miei pantaloni, tuttavia attendo che essa raggiunga i 20 gradi centigradi prima di effettuare il decollo.
Esso avvenuto, si evince dalla seconda fotografia allegata a questo articolo che in tal guisa è assai agevole raggiungere il punto ideale.
Ma il tempo di posa è ben lontano dai quattro minuti di cui parlavo: lo stabilizzatore del drone fa mirabilie, ma certo non può compensare il movimento entro il succitato lasso di tempo.
Abbiamo così una fotografia terrestre realizzata secondo i canoni ma inaccettabilmente orientata, e una fotografia dronuale con l’inquadratura desiderata ma con le stomachevoli striature acquee che discendono dal tempo d’otturazione relativamente “obbligato”.
Né l’una né l’altra, insomma, corrispondono a requisiti interamente professionali.
Dove il drone invece eccelle – entro la specifica situazione – è nelle riprese videografiche:
in questo filmato si nota come sia rimarchevole la possibilità di registrare il movimento da tutta una serie di prospettive inattingibili dall’essere umano in prima persona e con diretta brandizione.
Tutto ciò per dire: la fotografia e la videografie sono cose serie.
Niente di ciò che facciamo al riguardo può essere passibile di sconti.
Nella sessione presentata ho realizzato una fotografia terrestre, con il summentovato difetto, e una dronuale con il summenzionato limite intrinseco.
Indi ho eseguito il filmato di cui avete già trovato link in questo testo, ed esso è conforme a correttezza di parametri.
Solo questo sopravviverà a pubblicazione, mentre gli altri due files verranno rimpiazzati da ulteriore visita al montano sito.
Sì, la fotografia e la videografia sono cose serie.
Non lasciate – qualora V’aggradi sottostare al vincolo – mai vuoto il Vostro cestino digitale.
Elidere, elidere, e poi ancora elidere.
Integrare (tra diversi dispositivi), e soprattutto Evitare, come da titolo della presente: niente è degno di rimanere, tra ciò che non è completamente convincente.
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Claudio Trezzani
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