Il Prima & L’Oltre

Varcare o no.

Con il no egualmente potente.

Graziella Lupo Pendinelli non varca.

E cita Nietzsche:

Tu gli hai offerto occasione di mostrare grandezza di carattere ed egli non l’ha sfruttata / Non te lo perdonerà mai.

Graziella lo fa a margine della sua fotografia allegata a questo articolo.

Pregevole fattura, come si dice.

Ma qui lo è davvero.

Pregevole fattura dell’animo, quando il tono s’accorda con la sensibilità.

Scala vissuta, discesa, fuori morbido lucore.

Più avanti, nello stesso libro da cui Graziella ha tratto, il filosofo tedesco compatisce l’innata moderazione.

Se uno non s’abbevera al tavolo dell’esperienza, dice, s’impedisce suggere il sedimento, per tema d’imbattersi nella feccia.

Cosa troverà oltre quella porta, sedimento o feccia?

Certo, discesa è.

Verso l’Αιδης?

L’Ade, l’Averno, gl’Inferi?

Cosa c’è oltre quella porta?

Analizziamo la luce, per saperlo.

Morbido lucore, dicevo.

Così il dubbio rimane: troppa luce per essere il Prato degli Asfodeli (luogo dei tiepidi di spirito); non abbastanza sfolgorante per appartenere ai Campi Elisi, sede dei nobili in spirito.

Il dubbio rimane sul fuori, ma non sul dentro: chi sosta lì, è persona da Prato degli Asfodeli.

Perchè non varcando non osa, scansando la feccia ma non godendo il sedimento.

Michael Nash, ora.

Qui siamo all’Oltre.

Di eloquente brutalità.

Quale più abbacinante epitome della speranza nella Varsavia del ’46?

Sapete, sono un parnassiano inveterato, ma qui la contestualizzata temperie in un lampo mi cattura.

Ma subito accantono il sociale – per me bestemmia quando prostituisce la fotografia ad idea terza – per concentrarmi sull’universale.

Sull’Eterno Respiro dell’Essere Senziente.

Eppoi, la vertigine.

Una vertigine di stampo escheriano, per come è inscenata.

Fotografo fotografa fotografo, scena smentisce scena.

La stratificazione di rappresentazione ed illusione.

L’illusione svelata eppur vissuta.

Vissuta per scacciarla.

Sì, ora è cortina, poscia diverrà realtà, proclama la donna.

Desiderio attende sconfitta delle macerie.

Sedimento, tra la feccia, qui.

Ecco, la Fotografia: non temere il tuffo.

Varcata la soglia, scrollata la feccia, si nuoterà verso il sedimento.

 

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Claudio Trezzani

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