Pirandello sosteneva che la superiorità della realtà rispetto alla fantasia consiste nel fatto ch’essa non si preoccupa d’essere verosimile, in quanto vera.
E la frastagliata compositezza del reale ci s’offre in forme ogni volta seducentemente rinnovate, tramutandosi dall’incognito all’inaspettato, allorché conosciuto.
Si va dunque in un luogo, con un programma in testa.
Ma d’improvviso la sessione fotografica assume un’altra piega: ci si imbatte nella meravigliosa opera del vento su di una bandiera: attimo dopo attimo esso disegna sulla sdrucita (ulteriore motivo di fascino) tela forme perennemente cangianti, quasi volto dalle infinite espressioni.
Da tale flusso estrapolo una ventina di istantanee (un esempio in una delle due fotografie a corredo di questo brano). Indi, in una posteriore osservazione, ricevo ulteriori stimoli.
Realizzo allora (seconda immagine allegata) una versione che si nutre delle suggestioni in prima battuta provate, liberamente assemblando vari scatti: dall’emozione diretta nel sito, a quella riflessa nel rivivere.
Tutto ciò ci offre il reale.
Apporta sapidità di gusto lasciarsene intridere.
Quale molteplicità da rubare, parafrasando Thomas Eliot.
Claudio Trezzani
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