Ho portato il mio drone dallo psicologo, consegnando al terapeuta il filmato qui linkato, onde facilitargli l’esame del comportamento.
Ricordate che avevo iniettato nel drone la sindrome di Stendhal?
È una versione modificata, progettata per ricercare la bellezza, farsene ammaliare, ma non soccombere ad essa.
Ebbene, la parte finale di questo filmato attesta che il circuito di protezione – basato su dosi equine di atarassia – non ha funzionato.
Perché dapprima il drone si comporta bene: si fa intrigare dall’acqua, dai fumi, indi si concentra sull’intersezione fra campagna e fiume.
Alla fine, però, rimane ossessionato da una singola pianta.
Così – il filmato lo mostra – prima vortica furiosamente, ed in ultimo gli si annebbia la vista.
Claudio Trezzani
https://www.saatchiart.com/account/artworks/874534
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