Il Confronto & La Scelta

Nel precedente brano mi ero occupato di ritrazioni dronuali in quota, decollando da un passo montano.

Come avevo anticipato, nella stessa occasione avevo effettuato anche fotografie e filmati con una reflex issata su stativo. Nel presente caso mostro quattro inquadrature effettuate con tre diversi teleobiettivi.

Il confronto con le fotografie grandangolari già allegate nel precedente articolo permette di appurare il diverso modo nel quale questo approccio si rapporta al dialogo tra nuvole, crinali ed alberi.

 

Astraendo, ma non del tutto, dal caso specifico, una osservazione risulta evidente: se la finalità – del resto connaturata all’idea stessa di fotografia – è quella di scegliere (ovvero liberarsi per quanto consentito dalla Banalità Dell’Inclusione Noncurante ) la soluzione dronuale permette un maggior margine di manovra già a partire dell’inquadratura grandangolare. Intendo significare (ed è un concetto che avevo già trattato in una precedente esposizione, seppur partendo da presupposti differenti): a terra la probabilità di imbattersi in elementi indesiderati in relazione alla composizione ideata è generalmente maggiore, e ciò induce al ricorso a focali lunghe per giovarsi di una maggiore facoltà di isolazione.
Man mano che il drone si eleva, invece, si registra la possibilità che tali elementi indesiderati non compaiano più nell’inquadratura pur se l’angolo di campo è ampio.

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