Fotografare al limite della pioggia.
Non scende ancora niente, ma i gonfi nembi – specie al mare – offrono uno spettacolo d’intensa suggestione.
Fotografare, invece, subito dopo che la pioggia ha smesso di cadere.
Qui giova dal cielo volgersi al suolo.
Vi è in Lombardia un particolare genere d’acciottolato che viene denominato serizzo.
A Lodi esso si compone anche di sassi tratti dal vicino fiume Adda.
Così – da acqua ad acqua – essi fanno ritorno a familiare elemento.
In tali frangenti l’alleanza tra pioggia, suolo e schermo orientabile è benedetta.
La rutilante ricchezza che lì s’annida, esplode.
La fotocamera, grata, s’abbassa.
S’abbassa, per elevare.
Per celebrare il grondante canto che da lì s’innalza.
Con lo schermo orientabile una macchina fotografica sonda di più.
La poesia giace ovunque.
Sia il cacciatore pronto e ricettivo.
All rights reserved
Claudio Trezzani
https://www.saatchiart.com/account/artworks/874534
Lascia un commento