Da un regolamento militare: “la targhetta con il nome è adattata alle esigenze fisiche di ciascun soggetto e centrata orizzontalmente a destra tra due centimetri e mezzo e cinque centimetri al di sopra del primo bottone della giacca”.
Questa, è Fotografia.
Adattare alle esigenze fisiche individuali corrisponde a tener conto dello scenario.
Calibrare e correlare la targhetta rispetto al bottone equivale a “pesare” il soggetto dell’inquadratura quanto a posizione.
Marc Apers, m’è dato in sorte ripetutamente nominarlo per la qualità delle sue immagini.
L’uccello è lì perchè lì “funziona”.
Diversamente Marc avrebbe potuto astenersi dallo scattare.
Là dove sagoma e direzione di sguardo vogliono sia.
Nero nel nero, diagonale tra rette.
Al centro della panchina, in mezzo alle finestre.
E di relazione in relazione.
Quella intercorrente tra le verdi imposte.
E la seduta, e lo zoccolo di muro.
E le tonalità, ed i valori di luminosità.
Una riuscita orchestrazione, senza distonie.
Lionel Hug, ora.
Colto il momento divino.
Necessità di lunettata inclusione, o così o niente.
Vi è veemente cogenza, in quel hic et nunc.
I due uomini non potevano essere altrove.
Non diversamente dialogare.
Non diversamente interfacciarsi.
Non diversamente danzare e ritrarsi.
Perchè la movenza congelata è consegnata ad un fine ordito.
Il telaio è solenne, oltre che articolato.
Accoglie dinamismo, lo sintetizza in trama.
Ecco, la Fotografia: orchestrare armonie.
All rights reserved.
Claudio Trezzani
https://www.saatchiart.com/claudiotrezzani
Lascia un commento