Facoltà di stabilire relazioni

Il drone sta aeralmente sondando la superficie di una ciminiera che svetta in un sito protoindustriale.

Più tardi, all’esame su grande schermo, si nota sullo sfondo della stessa inquadratura un’altra ciminiera, ma moderna. Il drone ha dunque inconsapevolmente stabilito una relazione, generando un accostamento reso possibile dall’inedita prospettiva. Non dissimilmente da un aeroplano od un elicottero, permette scorgere connessioni, disvelare intrecci.

Ma le sue peculiarità costruttive permettono anche di gettare uno sguardo ravvicinato. L’uomo ha accolto il suggerimento del drone, spingendosi ad indagare anche l’altra ciminiera. Le due realtà non sono sovrapponibili, ma accostabili. In entrambe i casi sono o sono stati teatro del lavoro umano.

Nei pressi della nuova ciminiera si scorge il tentativo di inserire un elemento di amenità, il laghetto artificiale attorniato da un po’ di vegetazione. Riguardo alla ciminiera non più in uso la situazione è stata più articolata: si era trattato di un rimarchevole esperimento socio/urbanistico, che ha postumamente procurato al luogo l’effige di Patrimonio dell’Umanità.

Quanti elementi, convulsi, ruotavano e ruotano attorno a questi siti! Fatica, speranza, gioia, dolore, opportunità, inquinamento. Vi è stato progresso? È diminuito il gravame sull’uomo, attenuata la nocività emissoria? E come “si vive”, si percepisce l’uomo, oggi rispetto a ieri?

Ancora, troppi elementi ruotano convulsi. E laddove non vi è più fervore d’opre, qualcosa ancora palpita: la calda carezza del primo sole sullo scabro e segnato rosseggiare di mattoni.

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